Possibile svolta per quanto riguarda la strage avvenuta presso la discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove morirono sei persone nella notte fra il 7 e l’8 dicembre scorsi. Le ultime novità riguardano il sequestro dello stesso locale, ritenuto non idoneo e soprattutto classificato, come scrive AnconaToday, come un “magazzino agricolo”. «Abbiamo sempre sollevato perplessità e dubbi sulle autorizzazioni rilasciate dalla Commissione Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo – spiega l’avvocato Federica Ferro, legale di Paolo Curi marito di Eleonora Girolimini, la mamma di 39 anni che ha perso la vita durante quei tragici eventi di fine anno scorso, parole riportate da VivereSinigallia.it – ma non sapevamo che quel locale fosse addirittura classificato come magazzino agricolo». Secondo il legale si sono verificate una serie di irregolarità in questa vicenda che hanno poi provocato la morte di sei persone innocenti, fra cui la donna di cui sopra, che ha fatto scudo con il proprio corpo per proteggere la figlia. «Abbiamo sempre riposto grande fiducia – aggiunge e conclude l’avvocato – nel lavoro che in questi mesi stava svolgendo la Procura e gli stessi familiari avevano sporto una denuncia penale contro il sindaco di Corinaldo e i componenti della Commissione di Vigilanza perchè credevamo fermamente nella responsabilità penale di soggetti che erano responsabili di quei controlli non eseguiti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORINALDO, LANTERNA AZZURRA SEQUESTRATA
Nell’inchiesta sulla strage della discoteca Lanterna Azzurra, in cui morirono cinque adolescenti e una madre 39enne, ci sono otto nuovi indagati. Tra questi il sindaco di Corinaldo Matteo Principi. Dopo le indagini svolte con l’ausilio delle consulenze tecniche, i pm procedono infatti, come riportato dall’Ansa, anche contro i membri della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dei Comuni associati in seno all’Unione Misa-Nevola. Questa commissione rilasciò i permessi per la discoteca nel 2017. Quindi le ipotesi al vaglio sono concorso in omicidio, plurimo e aggravato, disastro colposi e falsità ideologica. Erano indagati già altri nove adulti, tra cui gestori, proprietari e un addetto alla sicurezza, e un minore che è sospettato di aver spruzzato spray urticante scatenando la ressa. Dopo il sequestro probatorio, è arrivato ora quello preventivo su ordine del gip, come vi raccontiamo di seguito. (agg. di Silvana Palazzo)
STRAGE DI CORINALDO, SEQUESTRATA LANTERNA AZZURRA
Sequestrata la discoteca Lanterna Azzurra Clubbing di Corinaldo, dove morirono sei persone nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorsi. I carabinieri hanno eseguito un decreto del gip del Tribunale di Ancona. La Procura ha fatto sapere che gli approfondimenti investigativi «hanno evidenziato gravi carenze della struttura, che la rendono inidonea alla destinazione a locale di pubblico spettacolo e tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza». Intanto si stanno vagliando le posizioni dei membri della commissione di vigilanza, che aveva dato l’idoneità al locale. Ma gli inquirenti stanno valutando le posizioni di tutti i componenti, sia sotto il profilo del concorso in omicidio colposo plurimo aggravato e nel disastro colposo aggravato, sia in relazione alle ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico. E questo per il rilascio del parere favorevole all’ottenimento della licenza del locale. Poi c’è l’ipotesi di false certificazioni.
“MANCANO CONDIZIONI DI SICUREZZA”
L’immobile dove sorge la discoteca Lanterna Azzurra risulta tuttora classificato come magazzino agricolo, perché il suo cambio di destinazione d’uso non è mai stato rilasciato formalmente e, di conseguenza, non è stato emesso alcun certificato di agibilità urbanistica. Per gli inquirenti il Lanterna Azzurra Clubbing insiste su un’area che è incompatibile dal punto di vista urbanistico con una destinazione d’uso a locale di pubblico spettacolo. La Procura di Ancona ha anche evidenziato che l’uscita di sicurezza interessata, quella dove si sono indirizzate la maggior parte delle persone presenti in discoteca e dove sono morte schiacciate sei persone, sarebbe «strutturalmente e funzionalmente inidonea allo scopo». Dunque, sono state accertate diverse irregolarità da inquirenti e consulenti tecnici. Ad esempio, scivolo e scala a ventaglio erano prive dei necessari dispositivi di sicurezza, inoltre il punto di raccolta collegato era privo di illuminazione e delle segnalazioni dell’uscita, le due balaustre non sono idonee a sopportare le sollecitazioni delle azioni di spinta. Ma la Procura si è soffermata sul numero massimo di ingressi consentiti: non dovevano esserci massimo 871 persone, ma molte meno.