Il piano del Viminale contro eventuali attacchi del terrorismo filo-Iran: i 30mila obiettivi sensibili in Italia, ecco dove viene aumentata la sicurezza

SALE L’ALLERTA TERRORISMO ANCHE IN ITALIA: IL PIANO DEL VIMINALE DOPO GLI ATTACCHI IN IRAN

Con la tensione alle stelle in Medio Oriente dopo i raid USA sulle basi nucleari dell’Iran – e mentre prosegue la guerra tra Israele e Teheran – l’Occidente teme il ripercuotersi di azioni solitarie (e non solo) del terrorismo islamista legato alla regime sciita: nella giornata di domenica si riunito per questo motivo al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica con il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Con le rappresaglie e potenziali risposte dell’Iran contro gli attacchi subiti, anche l’Italia teme di poter essere inserita nei vari “obiettivi sensibili” del terrorismo internazionale e da qui il Governo ha presentato un principale piano di allerta che è già entrato in funzione (come spiegato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi in Parlamento, ndr).



Come riporta il Ministero dell’Interno nel breve comunicato successivo al Comitato, sono state definitive le varie direttrici “pratiche” sugli scenari della crisi in Medio Oriente: in Italia in tutto vigilati ad oggi ben 29.377 “obiettivi sensibili”, comprendendo figure di politici, istituzionali ma anche diplomatici e personalità “vicine” a Stati Uniti e Israele (circa un migliaio). Di questi obiettivi, ben 10mila infrastrutture sono presidiate ad oggi dall’esercito italiano (o da quello americano presso le basi USA militari. È sempre dal Viminale che emerge come già solo in questo 2025 sono stati emessi quasi 20 provvedimenti effettivi di espulsione per presunti terroristi o comunque radicalizzati islamisti: dal 2022 sono addirittura 200 gli atti di espulsione di soggetti pericolosi che avrebbero potuto organizzare/fiancheggiare attentati nel nostro Paese.



DOVE E QUALI SONO I QUASI 30MILA OBIETTIVI SENSIBILI NEL NOSTRO PAESE

È sempre dal Ministro dell’Interno Piantedosi che viene ricordato come nel vasto piano anti-terrorismo messo in atto dal Governo italiano, sono state aumentate le difese e protezioni per sinagoghe, consolati/ambasciate americane e ovviamente le basi militari dislocate sul nostro Paese in forza NATO (da Aviano a Sigonella fino a Camp Darby). Non si esclude ovviamente il Vaticano come potenziale obiettivo sensibile del terrorismo “filo” Iran, così come le varie mete di vacanza e città d’arte che nei prossimi mesi saranno al centro delle vacanze di milioni di turisti.



I Ministri di Difesa e Interni, Guido Crosetto e Matteo Piantedosi (ANSA 2025, Massimo Percossi)

In collaborazione con il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Viminale annuncia di aver aumentato la sicurezza dei soldati italiani impegnati nelle varie missioni all’estero, specie nelle aree vicino al Medio Oriente: sebbene l’Italia non abbia partecipato in alcun modo al bombardamento USA sui siti nucleari dell’Iran, l’alleanza diplomatica tra Roma, Washington e il resto dell’Occidente rappresenta già di per sé una possibile preoccupazione per eventuali attacchi. Da Roma a Milano, da Napoli a Firenze, Genova, Torino e Palermo, tutti i reparti antiterrorismo e le prefetture stanno mettendo in campo misure ad hoc per la messa in sicurezza degli spazi pubblici e degli obiettivi sensibili.

«È massima allerta sugli obiettivi ritenuti sensibili», fa sapere ancora il Ministro dell’Interno Piantedosi annunciando le direttive del Viminale anche in materia di cyber attacchi eventuali, altro tema non da poco e che potrebbe essere messa sotto stress da eventuali ripercussioni estere: dal Comitato tenutosi ieri, il Governo ha potenziato tutte le attività di prevenzione per l’analisi dei rischi sulla sicurezza tanto per le strade quanto sul fronte dei cybercrimini.