E’ decisamente incredibile la storia che giunge dall’India e che ha visto protagonista una madre, che pur di salvare il proprio figlio si è di fatto buttata nelle fauci di una tigre. Una vicenda fortunatamente a lieto fine che ci giunge di preciso dallo stato del Madhya Pradeh, nell’India centrale, così come riportato dai colleghi di Fanpage. Archana Choudhary, già ribattezzata “mamma coraggio”, si trovava in un campo fuori dal villaggio di Jabalpur, insieme al figlio di soli 15 mesi, quando improvvisamente la tigre è spuntata all’improvviso dalla boscaglia, lanciandosi proprio contro il bimbo.
Il felino, molto probabilmente affamato o spaventato, ha morso il bimbo alla testa e poi al fianco, provando poi a trascinarlo via con l’obiettivo, presumibile, di cibarsene. Fortunatamente fra la tigre e il piccolo si è frapposta la madre, che senza esitare ha lottato a mani nude contro la tigre, finendo a sua volta ferita. Le urla della donna, sottolinea Fanpage, hanno attirato gli altri abitanti del villaggio, e in pochi minuti, nel luogo dell’aggressione, si sono recate diverse persone con pietre e bastoni, riuscendo ad allontanare l’animale.
TIGRE ATTACCA BIMBO DI 15 MESI, MADRE LO SALVA: ECCO COME STANNO
Successivamente sono intervenuti i soccorsi, e a Chiudhary è stata diagnostica una perforazione ai polmoni e profonde lacerazioni sul corpo, mentre il figlio, come detto sopra, ha riportato ferite alla testa e al fianco. Entrambi sono stati ricoverati presso l’ospedale locale, dove al momento si trovano sotto osservazione, ma fortunatamente non risultano essere in pericolo di vita.
Gli attacchi di animali selvatici sono quasi all’ordine del giorno in India, e spesso e volentieri vengono riportati di incontri ravvicinati fra persone e tigri o elefanti, sempre più frequenti con la scomparsa dell’habitat naturale di questi ultimi. Il manager della Bandhavgarh Tiger Reserve, ha aggiunto: “Siamo stati informati che la tigre stava vagando fuori dalla riserva ed eravamo alla sua ricerca ma la donna non sapeva della sua presenza”.