Sono scattate delle indagini nei confronti della popolare app cinese TikTok, in merito alla possibilità che alcune immagini e alcuni video pubblicati sulla stessa applicazione, a sfondo quasi pornografico, siano facilmente accessibili anche dai minorenni. A puntare i fari sulla vicenda è stamane il Daily Telegraph, tabloid d’oltre Manica, che racconta di come un gruppo di ricercatori “The Advertiser”, abbiano aperto un account sotto mentite spoglie su TikTok, fingendosi una quattordicenne.
Olimpiadi 2024 e social: cosa possono postare gli atleti?/ Il regolamento del Cio: dai video all'uso dell'IA
A quel punto hanno effettuato delle ricerche su Andrew Tate, personaggio controverso considerato misogino per via di alcuni post social, e sullo schermo del telefono è apparso come risposta un messaggio da parte della stessa app, in cui si avverte l’utente che l’incitamento all’odio o “il comportamento che attacca o incita alla violenza e all’odio contro un individuo o un gruppo” non sarà tollerato. Peccato però che la stessa premura l’applicazione cinese non sembra averla nei confronti delle immagini piccanti pubblicate online.
SearchGPT, svelato il motore di ricerca di OpenAI/ Si basa su ChatGPT 4, ecco come funziona
TIKTOK, MATERIALE PORNO FACILMENTE ACCESSIBILE: “PERICOLOSO…”
Fra i video di #flashtrend, ad esempio, ve ne sono molti in cui giovani ragazze espongono parzialmente il proprio seno; se si fa quindi click sull’hashtag in tendenza si possono visualizzati altri filmati con contenuti simili, prima di consigliare altro materiale ritenuto pornografico borderline. Secondo gli esperti sarebbe perciò molto facile per gli utenti di TikTok, compresi i minorenni, accedere a questi contenuti non proprio consoni e che potrebbero suggestionare, ritenuti quindi dannosi per la salute mentale degli adolescenti.
Meta, multa da 13,4 mld di dollari in arrivo?/ L'antitrust Ue contro il Marketplace di Facebook
“Possono incitare o incoraggiare le persone a comportarsi in un certo modo, il che è pericoloso”, le parole al Daily Telegraph da parte dell’esperta australiana di sicurezza informatica Susan McLean. E ancora: “C’è la normalizzazione della pornografia e della prostituzione e purtroppo i giovani sono vulnerabili. I loro cervelli non sono completamente formati e in realtà non capiscono che ciò che stanno facendo è potenzialmente dannoso”.