Tony Effe, alla vigilia della finale di Sanremo 2025 parla in conferenza stampa e svela che...
Dopo Fedez, Tony Effe è stato il cantante in gara a Sanremo 2025 più travolto dalle polemiche, ma anche quello premiato dalla FIMI col riconoscimento per l’album più venduto del 2024, Icon. E non si può cominciare la conferenza stampa senza parlare della vicenda della collana che, tolta prima dell’esibizione sul palco dell’Ariston, ha causato la rabbia del trapper, la minaccia di ritirarsi, la reazione contro Carlo Conti.
“La collana me l’avevano tolta poco prima di salire, mi ha cambiato l’esibizione e la concentrazione e ci ero rimasto male perché ad altri non era successo nulla. Non ero arrabbiato, solo un po’ irritato, però mi è passata subito: quando scherzo, a volte lo faccio con la faccia seria. Sembra una cavolata, ma per me era importante, soprattutto perché faceva parte di un look pensato per l’esibizione.”
Nonostante tutto, però, il primo Sanremo di Tony Effe si sta svolgendo in relax, almeno così afferma lui: “Mi sto divertendo molto, anche se è stressante. Ho incontrato molti artisti, soprattutto Lucio Corsi, di cui sono un grande fan (indossa la maglia di Topo Gigio a supporto del cantautore, N.d.A.), e altri; da ognuno prendo quello che può darmi. Con Bresh e altri che sono amici non c’è gara, non la viviamo così. Fedez, invece (con cui sono spesso volate parole pesanti, N.d.A.), l’ho visto solo sul tappeto dell’Ariston dopo le prove.”
Il trapper romano racconta poi la nascita e l’idea di una canzone come Damme ‘na mano, apparentemente distante dai suoi toni: “Da tempo volevo cantare una canzone in dialetto, Roma è spesso nelle mie canzoni, sono fan di molti artisti romani come Califano, che ho visto, ma non trovavo mai il contesto giusto: in un mio disco standard magari sarebbe apparsa fuori luogo, per Sanremo invece era la scelta giusta. Mi piace mettermi in pericolo, sarebbe stato facile arrivare con un pezzo trap come uno dei miei. Poi qua, su questo palco, per me è stato difficile esibirmi, tra pressione, critiche, artisti giganteschi accanto a me, ma poi, dopo la prima serata, mi sono rilassato e per me era come un live.”
Non pensa, però, di aver snaturato la propria natura, coprendo i tatuaggi e vestendosi a modo solo per Sanremo? “Non credo di essermi snaturato, ma in questa canzone canto in un modo che non avevo mai usato prima, raggiungo note per me rare, mi sono impegnato e ho studiato come non avevo mai fatto prima. Non è una canzone, però, davvero nuova: ho fatto un sacco di canzoni d’amore, tra le mie 160 canzoni c’è davvero di tutto. Mi sono pulito per segno di rispetto verso il festival, rispetto anche verso chi mi guarda per la prima volta e per mia madre, che era contenta di avermi visto pulito.”
Altra questione di cui gli si chiede conto è il concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma, lo scorso 31 dicembre, annullato dal sindaco di Roma per la violenza e volgarità di certi suoi testi: “Io non ho avuto colpe in quella storia e ci sono rimasto male per Capodanno, il sindaco avrebbe potuto informarsi prima di invitarmi, così non avrebbe dovuto annullare. Quindi sono felicissimo di cantare al Circo Massimo a luglio.”
E a Roma, Tony Effe, che vive a Milano da sette anni, non vede l’ora di tornare: “A Milano ci sto per lavoro perché è importante per la mia musica, ma non sto davvero bene, desidero tornare e mettere su famiglia a Roma, che è casa mia.” A Sanremo, però, tornerebbe per il festival? “Non so se tornerò, volevo venire, ci tenevo tanto: all’inizio la mia crew non era convinta, ma ho insistito io, volevo dimostrare a voi di potercela fare.”
