Nel torinese – e più precisamente nel comune metropolitano di Collegno – gli agenti della Polizia municipale hanno fermato un monopattino elettrico che sfrecciava a gran velocità su via Torino in direzione di corso Francia scoprendo che il mezzo sul quale si trovava un 20enne era stato profondamente ‘truccato‘ per superare i limiti imposti dalla legge tanto da averlo reso molto più simile ad uno scooter: ovviamente il monopattino truccato è stato sequestrato e il conducente – che secondo la torinese Stampa sarebbe di origini nordafricane – multato; il tutto frutto degli intensificati controlli voluti dalla municipalità di Collegno per cercare di dare una regolata ad un settore della mobilità – almeno fino ad oggi – scarsamente controllato.
Analizzando il mezzo, gli agenti di Torino hanno scoperto che sotto la sua scocca nascondeva un doppio motore da 2mila watt complessivi, quattro volte fuori dai massimi consentiti per legge (che prevedono un solo motore da 500 watt) che gli permetteva di raggiungere una velocità massima di addirittura 60 km orari con i limiti che la fissano a 20, oppure 8 nel caso in cui ci si trovi in un’area pedonale; mentre non è chiaro a quanto ammonti la sanzione comminata al 20enne nordafricano e neppure se stesse indossando il casco previsto dal nuovo codice della strada.
La stretta sulla guida del monopattino nel comune alle porte di Torino: 13 sanzioni nell’arco di due settimane
Proprio il nuovo codice della strada ha portato sulle strade del comune alle porte di Torino ad un aumento dei controlli sulla circolazione dei monopattini che nelle sole prime due settimane dell’anno nuovo ha portato a 13 sanzioni (quasi una al giorno) in larga parte proprio legate al superamento dei limiti di velocità, dell’utilizzo del casco oppure della presenza sul mezzo delle frecce e dei freni su entrambi gli assi; mentre nell’arco degli ultimi due anni le sanzioni comminate in quel di Collegno sarebbero circa una 30ina.
“L’obiettivo – spiegano dal comune – è quello di contrastare i comportamenti scorretti” di chi si trova a bordo di un monopattino per limitare (o potenzialmente azzerare) gli “infortuni, anche gravi, sia ai conducenti che agli altri utenti deboli della strada”; con il sindaco del comune torinese Matteo Cavallone che ha aggiunto che non vuole essere una stretta alla mobilità alternativa e sostenibile propriamente intesa, quanto un tentativo di “conciliare ed incentivare la fruizione di mezzi” rendendoli “sicuri per chi li guida e per gli altri utenti della strada“.