Paura per Ubaldo Righetti, ex difensore della Roma e apprezzato opinionista televisivo, colpito da infarto nelle scorse ore mentre stava giocando a padel in compagnia di alcuni amici, che hanno immediatamente dato l’allarme e allertato i soccorsi. Stando a quanto trapelato fino a questo momento, il 58enne avrebbe accusato il malore senza tuttavia perdere mai conoscenza e, ricoverato d’urgenza presso l’ospedale “Sant’Andrea”, non si troverebbe fortunatamente in pericolo di vita, anche se lo spavento è stato davvero grande. Le sue condizioni, ovviamente, sono sotto stretto e costante monitoraggio, ma il peggio sembrerebbe ora alle spalle.
I tifosi giallorossi, che hanno da subito manifestato grande vicinanza e sostegno all’ex giocatore, che militò tra le fila della Lupa dal 1980 al 1987, vincendo anche uno scudetto nel 1983, hanno imparato negli ultimi tempi ad amare anche il profilo televisivo di Righetti, presenza fissa della tv ufficiale della compagine capitolina.
UBALDO RIGHETTI COLPITO DA INFARTO
Le condizioni di Ubaldo Righetti dopo l’infarto che l’ha colpito nella giornata di oggi, lunedì 3 maggio 2021, sembrerebbero dunque essere incoraggianti e consentirebbero di tirare un sospiro di sollievo dopo la paura che ha accompagnato i primi istanti in cui la notizia si è diffusa. Peraltro, il nome dell’ex calciatore è legato anche alle maglie della Nazionale italiana, con la quale ha collezionato otto apparizioni, e di altri club oltre alla Roma: si tratta di Udinese, Lecce, Pescara e Terracina. Tuttavia, i maggiori ricordi connessi alle sue prestazioni calcistiche sono inevitabilmente connessi alla sua esperienza in giallorosso, quando Liedholm scelse di dargli fiducia e una divisa da titolare a soli diciotto anni. Righetti non vinse solo il campionato dell’83 con la Lupa, ma sollevò al cielo anche tre Coppe Italia, sfiorando la Coppa dei Campioni (oggi denominata UEFA Champions League) nel 1984, quando il club della Capitale perse la finale ai calci di rigore contro gli inglesi del Liverpool (il difensore convertì il suo penalty, mentre Conti e Graziani fallirono la trasformazione).