Uk, il governo cede appalto ai privati per la gestione dei migranti, uno studio avverte: "Fondi rischiano di finanziare legalmente i trafficanti"
Uk, tra le nuove misure previste dal governo per bloccare i flussi di migranti clandestini, che arrivano prevalentemente con imbarcazioni attraversando il canale della Manica, ci sono anche appalti assegnati ad aziende private, incaricate di controllare le frontiere ed intercettare le partenze.
Contratti pari a 4,3 miliardi di euro, per servizi di sicurezza, che sono stati evidenziati in uno studio condotto da varie università britanniche, che ha anche con l’occasione criticato la spesa, sottolineando come questa concessione arricchisca da una parte il business delle società incaricate mentre dall’altra parte aumenta il rischio per chi si appresta a raggiungere la Gran Bretagna in sicurezza perché i soldi potrebbero in parte andare a finire nelle tasche dei trafficanti che traggono profitti dalla tratta di esseri umani.
Oltre a questo ci sono state anche contestazioni per gli investimenti dichiarati, tra i quali figurano voci, che secondo gli esperti sarebbero discutibili e poco giustificabili, come ad esempio fondi pari a 27 milioni di euro, per l‘addestramento di cani antidroga da impiegare nei centri di detenzione.
Uk, governo assegna la gestione dei migranti ad aziende private, studio avverte: “Rischia di finanziare legalmente trafficanti”
Le università britanniche criticano gli appalti assegnati alle aziende private per il controllo dei flussi migranti in Uk, contratti da più di 4 miliardi di euro, assegnati a società incaricate sia di intercettare eventuali imbarcazioni di clandestini che di gestire i processi di ingresso.
Chi vince l’appalto infatti, come ha sottolineato il responsabile delle pubbliche relazioni dell’ateneo di York, si impegna a fornire vari servizi, tra questi la sorveglianza, il soccorso in mare se necessario, ma anche le procedure di richieste di asilo per chi ne ha diritto, il controllo dei centri di accoglienza e delle infrastrutture destinate alle espulsioni.
Gran parte dei fondi infatti, sarebbe destinato al piano di rimpatrio in Ruanda, istituito dal precedente governo. Il rischio, come hanno affermato i ricercatori, è che questo progetto si trasformi in un enorme business del quale potrebbero beneficiare legalmente i trafficanti attraverso fondi pubblici, contrariamente a quanto dichiarato da Starmer, che aveva annunciato una “guerra contro le bande illegali che traggono profitti con le traversate dei barconi“.