Gli USA dispiegano in Asia il sistema missilistico Typhon: sale la tensione con la Russia che minaccia dure ritorsioni contro Washington
Si sta creando un vero e proprio caso geopolitico attorno alla decisione degli USA di schierare per la prima volta sul teatro asiatico l’avanzato sistema missilistico rinominato “Typhon”, con la Cina che si era già duramente opposta alla decisione ritenendola una minaccia diretta contro Pechino e la Russia che nelle ultime ore si è unita alle preoccupazioni cinesi, minacciando – come spesso accade in queste situazioni – dure ritorsioni nel caso in cui il dispiegamento di Typhon si rivelasse a lungo termine.
Prima di arrivare alla posizione cinese e russa è utile ricordare che del sistema Typhon – com’è facile immaginare – conosciamo pochissimi dettagli: certo è che si tratta dell’attuale sistema missilistico statunitense più avanzato che sia mai stato creato, progettato – almeno, ufficialmente – appena dopo la fine naturale del trattato INF (ovvero “Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty”) che dopo la Guerra fredda impose a Washington e Mosca la non proliferazione dei missili balistici a raggio medio e intermedio e dei corrispondenti lanciatori terrestri.
Proprio a questo scopo sembra servire il sistema Typhon, pensato per permettere il lancio da terra di missili come – ma ovviamente non solo – i famosi Tomahawk: il primo dispiegamento del sistema Typhon risale all’aprile del 2024 nel corso di un’esercitazione tra gli USA e le Filippine; mentre pochi giorni fa – esattamente lo scorso 11 novembre – è stato dispiegato anche in Giappone per una similare esercitazione tra Washington e Tokyo.
Russia e Cina si oppongono al dispiegamento del sistema Typhon in Asia: “È una grave minaccia alla stabilità regionale”
Proprio con l’arrivo di Typhon in Giappone, da Pechino erano arrivate le prime durissime critiche agli USA, ritenendo il dispiegamento del sistema missilistico una “grave minaccia” all’intera regione asiatica, soprattutto perché – teoricamente, ma ovviamente non è mai stato testato – potrebbe bucare lo scudo missilistico cinese “A2/AD”; mente dalla Russia, in quell’occasione, la portavoce del ministro degli Esteri Maria Zakharova aveva accusato gli USA di aver compiuto un nuovo passo verso la destabilizzazione dell’ordine mondiale.
Non solo, perché proprio in queste ore il vice del medesimo dicastero russo Sergey Ryabkov – sentito dall’agenzia Tass – si è detto pronto a mettere in campo “misure tecnico-militari compensative” qualora il lanciatore Typhon dovesse essere dispiegato in “regioni” che la Russia considera “rilevanti” per la sua “sicurezza” nazionale; sottolineando in particolare che l’uso del sistema missilistico nell’area – tra l’esercitazione nelle Filippine e quella in Giappone – è “durato abbastanza a lungo da non avere più un carattere a breve termine o isolato“.