Valeria Golino ai microfoni de La Stampa: "L’ottusità di polemiche tipo quella di Biancaneve che non può essere baciata dal Principe mi fa girare la testa"

Tra le più importanti attrici del nostro cinema, Valeria Golino è la protagonista di “Fortuna”, esordio alla regia di Nicolangelo Gelormini in sala a partire da giovedì. Una storia dura, ispirata alla fine tragica di Fortuna Loffredo, lanciata nel vuoto a Caivano nel 2014: «Ho capito subito di voler essere in questo film, prometteva qualcosa di molto scomodo e destabilizzante, durante le riprese ero come in allarme. Al fatto di cronaca non ho mai pensato, mi sono lasciata guidare dal punto di vista etico ed estetico dell’autore», le parole dell’interprete a La Stampa.



In “Fortuna” i riflettori sono accesi sul mondo dei più piccoli e Valeria Golino ha spiegato di avvertire il gap tra l’infanzia di oggi e quella vissuta da lei. L’attrice ha rimarcato di non avere un rapporto quotidiano con i bambini, ma di avvertire che oggi siano molto diversi da allora: «Non vengono mai dati per scontati, devono sempre essere intrattenuti, sono mille volte più veloci. Noi siamo cresciuti nel disinteresse dei genitori, non eravamo così importanti, nessuno ci considerava i re e le regine della casa, ma avevamo con l’esistenza un rapporto più corporeo, più graffiato».



VALERIA GOLINO SUL POLITICALLY CORRECT

Valeria Golino è appena tornata dagli Stati Uniti dopo aver girato la seconda stagione della serie “The Morning Show” ed ha rivelato di essere stata vaccinata: «Lì, appena l’hai fatto, ti riempiono di congratulazioni». L’attrice ha trascorso gli ultimi mesi a Los Angeles ed ha ricordato il periodo difficile di gennaio, con i suoni delle sirene delle ambulanze che rimbombavano causa lockdown: «Poi, in due mesi, tutto è cambiato, gli americani sono veramente incredibili, riescono a essere insieme i peggiori e i migliori, mi fanno rabbia. Adesso la California è quasi Covid-free». Valeria Golino si è poi soffermata sul dibattito sul politically correct: «L’arte deve liberarsi dall’idea di dover essere impegnata nel giusto e nel bello, non è questo il suo dovere. L’arte è altro, non è obbligata a fare pedagogia, deve essere naturalmente contro. L’ottusità di polemiche tipo quella di Biancaneve che non può essere baciata dal Principe mi fa girare la testa»

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