Valerio Scanu - ospite oggi a La Volta Buona di Caterina Balivo - si è concesso una nuova stoccata su Sanremo 2025 e sull’utilizzo dell’autotune.
Da quasi un mese è calato il sipario su Sanremo 2025 ma nuovi appuntamenti musicali alimentano ancora il dibattito nel salotto de La Volta Buona. Oggi si disquisisce a proposito del prossimo Eurovision 2025 e del più imminente San Marino Song Contest. A quest’ultimo evento parteciperà anche il ‘tormentone’ del Festival, ovvero ‘Tutta L’Italia’ di Gabry Ponte. Nel salotto di Caterina Balivo ci si interroga su come un brano che inneggia il nostro Paese possa appunto rappresentare lo Stato di San Marino, eventualmente, al prossimo Eurovision: “Sui social si chiedono, come si fa a rappresentare San Marino con una canzone così?”.
Al quesito che divide i social e prontamente sottoposto agli ospiti de La Volta Buona di Caterina Balivo risponde Valerio Scanu, ovviamente, con una velenosa stoccata: “E come ci vai a Sanremo se non sai cantare?”. Dalle parole del cantante reduce da ‘Ora o mai più’ si apre nuovamente il dibattito sull’autotune, un argomento che stando alla musica del momento non può che essere d’attualità e soprattutto divisivo dal punto di vista delle opinioni in merito. Si prende spunto dalla stroncatura di Elio e le Storie Tese in una recente intervista per il giorno che ha appunto sottolineato tale aspetto – in senso negativo – in relazione alla canzone vincitrice: ‘Balorda Nostalgia’ di Olly.
Valerio Scanu a La Volta Buona: “Olly a Sanremo 2025 con l’autotune come effetto, Tony Effe no…”
E’ ancora Valerio Scanu ad andare dritto al bersaglio a proposito dell’utilizzo dell’autotune a Sanremo 2025. Mentre Grazia Sambruna è categorica: “Abbiamo sentito Olly cantare senza, e il risultato…”, il cantante invece lo salva in parte e sposta il suo giudizio su un punto di vista diverso: “Se viene utilizzato come effetto, come tra l’altro ha fatto proprio Olly, ci può stare; diverso invece è l’abuso come ad esempio ha fatto Tony Effe”. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda anche Giulio Todrani, papà di Giorgia, che offre un ragionamento più ampio e generale sul tema: “Noi che cantiamo da tanti anni abbiamo difficoltà ad accettare l’autotune; magari in un brano che dura 3 minuti potrebbero esserci delle stonature e questo meccanismo può coprirle”.
