Viviana Masini, mamma di Marcell Jacobs, è stata la donna che lo ha cresciuto da sola: "A dieci anni ha avuto una crisi di identità"
La storia dei genitori di Marcell Jacobs parte da lontano, quando si sono conosciuti a Vicenza. Lui, Lamont Jacobs, era un militare americano che viveva appunto in Italia perché lavorava nella base statunitense di Camp Ederle. Proprio lì i due si sono conosciuti e innamorati e per questo, Viviana Masini, la mamma di Marcell Jacobs, ha fatto i bagagli ed è partita per il Texas, a El Paso, di dove lui era originario. E proprio lì, nel 1994, è nato Marcell Jacobs, che la mamma ha riportato in Italia qualche mese più tardi. Quando il bambino aveva soltanto un anno e mezzo, infatti, la mamma ha lasciato il compagno ed è tornata a Desenzano del Garda: questo perché l’US Army, l’esercito degli Stati Uniti, ha proposto a Lamont di trasferirsi in Corea del Sud per una missione e lui ha accettato. Lei, però, non era intenzionata a seguirlo e per questa ragione è tornata in Italia con il bambino.
Marcell Jacobs, da bambino, ha vissuto solamente la mamma: per questo il suo rapporto con Viviana Masini è particolarmente stretto. Il campione olimpico non ha mai nascosto che quando andava a scuola e gli chiedevano chi fosse il papà, diceva di non averlo, e faceva solamente il nome della mamma. Parlando del figlio, la mamma di Marcell Jacobs ha raccontato: “Un ragazzo super, al quale io ho fatto da madre e da padre: ha superato tantissime difficoltà, ora può godersi la meritata gioia”.
Viviana Masini, mamma di Marcell Jacobs: “Ebbe una crisi di identità”
Proprio per via delle sue origini, Marcell Jacobs ebbe un periodo della sua vita nel quale pensò di essere stato adottato. “A 10 anni ebbe una crisi di identità, pensava di essere stato adottato” ha raccontato Viviana Masini. Solamente più tardi il ragazzo ha compreso quale fosse la sua storia e con il tempo fatto pace con le sue radici. Mamma Viviana, intanto, continua a rimanere al suo fianco (e al fianco dei figli), felice di averlo cresciuto così bene, come atleta ma soprattutto come uomo.
