Il nuovo film dell’orrore con protagonista Winnie the Pooh non uscirà a Hong Kong e Macao. VII Pillars Entertainment, casa produttrice, si è scusata per la “delusione e l’inconveniente” nei confronti dei telespettatori cinesi ma dietro alla decisione potrebbe esserci il presidente Xi Jinping. Secondo la Cina, infatti, ci sono dei “problemi tecnici” per i quali la pellicola, uscita negli Stati Uniti a febbraio e nel Regno Unito a marzo, sarebbe stata vietata. Altre fonti credono però che non sia così. Spesso la versione originale di Winnie the Pooh è stata utilizzata per protestare contro il presidente Xi Jinping.
Come sottolinea anche Sky Tg 24, il presidente cinese Xi Jinping somiglierebbe all’orsetto: per questo anche il cartone animato originale è stato spesso censurato in Cina e il film di Christopher Robin del 2018 è stato bandito nel paese. L’Office for Film, Newspaper and Article Administration di Hong Kong ha negato che il film fosse stato censurato, spiegando di aver rilasciato un certificato di approvazione per il film horror. A Reuters ha specificato inoltre che non commenterà le decisioni commerciali prese sul film.
Winnie the Pooh accostato a Xi Jinping
Rhys Frake-Waterfield, regista del film horror di Winnie the Pooh, ha detto a Reuters: “I cinema hanno accettato di proiettarlo, poi tutti indipendentemente hanno preso la stessa decisione dall’oggi al domani. Non sarà una coincidenza. Sostengono che vi siano ragioni tecniche ma non c’è alcuna ragione tecnica. Il film è stato proiettato in oltre 4.000 schermi cinematografici in tutto il mondo. Questi oltre 30 schermi a Hong Kong sono gli unici con tali problemi”.
Il personaggio di Winnie The Pooh periodicamente viene accostato a Xi Jinping e la sua faccia utilizzata assieme a quella del presidente cinese. Anche lo scorso anno, a novembre, l’orsacchiotto della Disney era apparso in una manifestazione di protesta contro il presidente cinese a Bangkok, all’apertura del summit dell’Apec. Anche in occasione delle proteste per via delle misure restrittive in merito al Coronavirus, la faccia del simpatico orso Disney era diventata vitale assieme a quella del presidente.