Tiangong 1, caduta stazione spaziale cinese in Oceano Pacifico/ Impatto atmosfera, frammenti lontano da Italia

- Silvana Palazzo

Tiangong 1, stazione spaziale cinese è caduta nell'Oceano Pacifico: il satellite si è schiantato lontano dall'Italia, ecco il punto di impatto. Ultime notizie e fine del viaggio in orbita

satellite_protezione_civile_foto Un satellite

Il capo dipartimento della Protezione Civile italiana, Angelo Borrelli, in una nota congiunta con l’Asi e le forze dell’ordine, ha dichiarato concluse ogni attività di emergenza per la possibile caduta della Stazione Spaziale cinese “Palazzo Celeste” (Tiangong-1). Questo è avvenuto stanotte quando i frammenti sono giunti solo sull’Oceano Pacifico essendosi letteralmente disintegrata nell’impatto con la nostra atmosfera terrestre. Ancora non è chiaro dove sia stato poi il punto d’impatto nel vasto Oceano, anche se poche ore fa il New York Times ha ospitato l’intervento dell’astronomo di Harvard Jonathan McDowell che ha spiegato come «il punto dovrebbe situarsi nell’area a nord di Tahiti». Quella particolare area è detta dagli esperti il «cimitero dei relitti spaziali», visto che negli ultimi decenni più volte sono cadute diverse navicelle spaziali, essendo una regione piuttosto isolata e senza possibili conseguenze dannose per nessuno. Dopo l’avviso di Asi e Protezione Civile, che hanno escluso l’ingresso nel nostro Paese di qualsivoglia relitto della Stazione Spaziale cinese, si può dunque a buon titolo definire finita l’epopea della Tiangong-1 dopo 2.375 giorni e 21 ore in orbita. (agg. di Niccolò Magnani)

LA CADUTA NELL’OCEANO PACIFICO

E l’Italia si salvò: dopo giorni di timori, ironie sui social e allarmismi in stile “Apocalisse”, la stazione spaziale cinese più famosa della storia, la Tiangong 1, si è schiantata definitamente con i propri resti e detriti sull’Oceano Pacifico attorno alle 2.15 di questa notte. Quando è entrata a contatto con l’atmosfera terrestre si è disintegrata ancora di più e si è compreso che non vi sarebbero stati problemi di alcunché visto che la prevista caduta su terra ferma non sarebbe avvenuta. Dopo 2.375 giorni e 21 ore in orbita, Tiangong 1 ha concluso la sua caduta libera sul Pacifico meridionale: Italia e altri punti d’Europa salvati dunque dall’intervento “salvifico” dell’Oceano che ha “accolto” senza conseguenze pare la cascata di detriti della stazione spaziale dichiarata persa e fuori controllo nel 2016. Ieri sera, anzi notte, è stato escluso del tutto che la Tiangong 1 potesse arrivare a farci visita al termine della Settimana Santa, con gran sospiro di sollievo per tutti, dando così ragione al Joint Space Operations Center (Jspoc) che da giorni davano l’Italia come assolutamente fuori da ogni rischio. Così è stato e oggi si può festeggiare la Pasquetta in pace.. (agg. di Niccolò Magnani)

LAMPEDUSA ANCORA A RISCHIO

Tra le zone italiane che potrebbero essere a rischio per la caduta dei detriti della stagione spaziale Tiangong-1, che nella notte si disintegrerà al contatto con l’atmosfera terrestre, c’è anche l’isola di Lampedusa. E secondo gli esperti, nonostante il rischio si sia ridotto, non è ancora da escludere la possibilità che i detriti della stazione possano cadere sull’isola, visto che una delle fasce di caduta più a rischio riguarda il mar della Sicilia proprio nella zona dove si trova Lampedusa. Secondo le ultime rilevazioni, per quanto estremamente improbabile (ci sono più possibilità di fare 6 al Superenalotto con una sola combinazione), la caduta dei detriti su Lampedusa è quella che mantiene qualche margine di possibilità per quanto riguarda l’Italia, mentre un impatto sul Centro Italia sta diventando sempre meno possibile. (agg. di Fabio Belli)

7 REGIONI A RISCHIO

Per quanto riguarda gli ultimi aggiornamenti sulla caduta della sonda Tiangong-1, le regioni italiane potenzialmente coinvolte dovrebbero essere sette, tutte nel centro-sud. Il Lazio (con particolare attenzione sulla zona di Roma), l’Abruzzo, la Campania, il Molise, la Puglia, la Basilicata e la Sardegna. In più, la Sicilia ma non con l’isola intera coinvolta, ma solo la piccola Lampedusa, visto che nel caso la caduta dovrebbe avvenire in alto mare. E’ bene chiarire, il rischio che alcuni frammenti della stazione spaziale cinese possano cadere in territorio italiano è sceso allo 0,1% di probabilità: solo dopo che Tiangong-1 impatterà con l’atmosfera, si potrà capire se davvero la caduta potrà verificarsi in Italia. (agg. di Fabio Belli)

GRANDE ATTESA PER TIANGONG-1

Grande attesa per la caduta della stazione spaziale cinese Tiangong-1 sulla terra. Gli ultimi aggiornamenti provenienti dall’ASI, prevedono un impatto nell’atmosfera terreste attorno alle ore 3:17 italiane della prossima notte. Pure Aerospace Corporation ha diramato il suo bollettino, con un impatto previsto alle 04.00 della prossima notte, con un intervallo di probabiltà di 7 ore. Gli appassionati seguono con grande attenzione ogni aggiornamento, anche perchè il comportamento della navicella spaziale potrebbe variare nelle prossime ore. Molto dipenderà dalla densità atmosferica e all’orientamento della stessa nello spazio. La Protezione Civile resta concentrata per monitorare al meglio la situazione. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)

LA CADUTA SI FA ATTENDERE

La caduta della stazione spaziale cinese Tiangong-1 si fa attendere: la previsione di rientro in atmosfera è stimata per le 00.34 del 2 aprile, con una finestra di incertezza tra le 5 e le 10 ore. L’aggiornamento è arrivato dopo l’incontro tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la Protezione Civile. La caduta, dunque, di Tiangong-1 dovrebbe slittare di un giorno. Rispetto alle ipotesi fatte in precedenza, si possono escludere le regioni Liguria ed Emilia Romagna. Le previsioni comunque sono soggette a continui aggiornamenti a causa del comportamento della stessa stazione spaziale rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, oltre che a quelli legati all’attività solare. Per ora le probabilità che uno o più frammenti di Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano corrisponde allo 0,2%. Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione Civile, valuterà la convocazione del Comitato Operativo nazionale per prendere le dovute decisioni in base agli aggiornamenti del tavolo tecnico riunito in seduta permanente.

GLI ORARI E LA MAPPA DI “RIENTRO”

L’orario di rientro nell’atmosfera di Tiangong-1 è cambiato, così come è stato aggiornata la mappa delle regioni che potrebbero essere toccate dalla discesa incontrollata della stazione spaziale cinese. Di fatto ci sono quattro finestre temporali, nel giro che il satellite sta compiendo attorno al mondo, che potrebbero interessare l’Italia. «La prima opportunità di rientro va tra le tra le 4.25 e 4.55 ora italiana», spiega Borrelli, come riportato da Il Mattino. E questa è la fascia che passa sotto la Sicilia. La seconda fascia va dalle 5.58 alle 6.28 e riguarda un’area compresa tra Roma, L’Aquila e Pescara fino a scendere verso Napoli, Avellino, Foggia e Barletta. La terza fascia invece ha uno spazio temporale che va dalle 7.30 alle 8, che tocca Toscana, alto Lazio, Umbria e Marche. L’ultima fascia, dalle 9.02 alle 9.32, tocca Sardegna e parti della Sicilia e della Calabria. «Le ultime due fasce sono le meno probabili», aggiunge Claudio Portelli, dirigente tecnologo dell’Asi.

NON C’È MOTIVO DI PREOCCUPARSI

Le persone non hanno motivo di preoccuparsi, con queste parole l’ufficio cinese responsabile della progettazione di voli spaziali con equipaggio (CMSEO) ha fatto sapere via social. Questo tipo di stazione spaziale offrirà all’uomo solo uno “splendido spettacolo, una pioggia di meteore nel bel cielo stellato”. Secondo gli esperti cinesi sembra che la stazione spaziale non si schianterà sulla terra ma si disintegrerà nell’atmosfera e il rischio che un essere umano venga investito da detriti spaziali di oltre 200 grammi è uno su 700 milioni. Tiangong 1 sarà quindi ricordata per la sua pioggia spettacolare e non per devastazione o altro visto che la maggior parte dei frammenti si disperderà nell’aria e un piccolo numero cadrà relativamente lentamente prima di schiantarsi, probabilmente in mare. La AFP fa sapere che “Sarà equivalente alla caduta di un piccolo aereo.” Solo “una serie di palle di fuoco” questo è quello che attende le persone che alzeranno gli occhi al cielo per osservare il fenomeno tenendo sempre per sé un po’ di paura, ne siamo sicuri. 

PANICO NEL SUD DEL MONDO E IN ITALIA

È già panico al Sud Italia per l’annuncio della caduta di Tiangong 1, la stazione spaziale cinese, che cadrà sulla Terra a Pasqua. In questi giorni si è parlato tanto dell’arrivo nella nostra atmosfera della stazione spaziale ma, a quanto pare, solo tra qualche ora conosceremo la traiettoria definitiva. Come sempre il panico e la paura ci sono in questo caso ma dal Cnr fanno sapere che le probabilità di essere colpiti sono quelle di sempre, si tratta di una su centomila miliardi, una soglia molto bassa se messa al confronto con i rischi a cui andiamo incontro nella vita tutti i giorni. In particolare, il centro, tramite una nota ufficiale fa sapere: “La probabilità di essere colpiti da un fulmine è 130.000 volte maggiore. La probabilità di fare un 6 al superenalotto è addirittura di una su 622 milioni. Si consiglia pertanto di evitare inutili allarmismi”. Rimane il fatto che la caduta è ormai confermata e anche se non si conosce anche una traiettoria ben precisa, è sicuro, almeno secondo quanto comunicato dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) che la caduta dei frammenti avverrà all’interno di un’ampia fascia di dispersione compresa tra – 44° S + 44° N.





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