MONTE DEI PASCHI/ Ultime notizie. Mps, Morelli alumnus dell’anno della Luiss (oggi 31 luglio 2017)

- Lorenzo Torrisi

Monte dei Paschi di Siena news. Mps, Marco Morelli è stato eletto alumnus dell'anno della Luiss. Ultime notizie live di oggi 31 luglio 2017 riguardanti Montepaschi

mps_colonna_lapresse Monte dei Paschi, Lapresse

MORELLI ALUMNUS DELL’ANNO DELLA LUISS

Marco Morelli, amministratore delegato di Mps, è stato nominato Alumnus 2017 dal Comitato esecutivo dell’Università Luiss Guido Carli. Il suo nome era inserito insieme a quelli di altri candidati di alto profilo selezionati dal Comitato esecutivo dell’Associazione laureati Luiss. La premiazione si terrà il 21 settembre in occasione di una cena di gala. Emma Marcegaglia, Presidente della Luiss, ha detto che “è motivo di grande orgoglio per l’intera comunità universitaria premiare come Alumnus dell’anno Marco Morelli, studente brillante e top manager di successo, che ha raggiunto nella sua carriera notevoli traguardi professionali con un’attenzione particolare sempre al nostro sistema Paese, per il quale sicuramente potrà dare il suo contributo in termini di competenze e di esempio da seguire per molti giovani di talento”.

LA RABBIA DEGLI ITALIANI PER GLI STIPENDI DEI TOP MANAGER

Ora che è stata disposta la ricapitalizzazione precauzionale, per Mps sono in arrivo dei tagli anche ai compensi dei manager. E questa potrebbe essere una disposizione apprezzata dagli italiani. Secondo quanto rilevato da un sondaggio di Swg, infatti, il 15% degli intervistati ha detto che a farlo arrabbiare è il fatto che il top manager di una banca guadagni tra i settecentomila e gli 1,5 milioni di euro all’anno. Una percentuale tripla rispetto a coloro che hanno indicato il fatto che il top manager di un’azienda privata guadagni tra i 500.000 e il milione di euro. Queste due risposte totalizzano insieme il 20%, percentuale più bassa rispetto al 26% che ha risposto che a far rabbia è il fatto che un calciatore possa guadagnare 10 milioni di euro all’anno, ma soprattutto al 42% che non riesce ad accettare che un parlamentare possa guadagnare una cifra tra i 100.000 e i 200.000 euro.

L’IMPEGNO DI ATLANTE PER LE CASSE DI EMILIA-ROMAGNA

Pubblicati i decreti sulla ricapitalizzazione di Mps e approvato anche al Senato il decreto su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca non sembrerebbero esserci più problemi per le banche italiane. In realtà resta da portare a compimento il passaggio delle Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato a Credit Agricole. Uno dei nodi ancora da sciogliere in maniera definitiva è quello della cartolarizzazione dei crediti in sofferenza, per i quali il Fondo Atlante ha messo sul piatto 150 milioni di euro. Il Sole 24 Ore segnala che non è da escludere che il fondo di Quaestio riesca a liberare risorse dalla cartolarizzazione su Mps, riuscendo quindi, forse con il coinvolgimento di DoBank, ad aumentare l’impegno su queste tre casse. Nel caso probabilmente ci vorrebbe un po’ di tempo per verificare la fattibilità di questa operazione, che non è detto sia compatibile con la necessità di chiudere la cessione delle casse stesse a Credit Agricole.

LA PREOCCUPAZIONE DEL CUB SALLCA

Privatizzare gli utili e socializzare le perdite è una delle frasi che, specie dalla scoppio della grande crisi, vengono ripetute nei casi in cui le situazioni critiche di certe società finiscono per pesare sulle spalle di tutti. Secondo il Sindacato autorganizzato delle lavoratrici e dei lavoratori del credito e delle assicurazioni (Cub Sallca) i casi di Monte dei Paschi, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca rientrano in questa casistica. “Ci sono enormi responsabilità dietro queste vicende, che andranno sviscerate in profondità senza alcuna reticenza. La consueta abitudine di consegnare  ai ‘privati’ le attività profittevoli e addossare allo stato le perdite conseguenti al fallimento dei ‘mercati’ trova qui due fulgidi esempi”, si legge in una nota della Segreteria nazionale del sindacato. Il quale evidenzia come nel caso delle banche venete si sia consegnata la parte sana delle stesse a Intesa Sanpaolo, lasciando la bad bank a carico dello Stato. Mentre per Monte dei Paschi “non si è neanche trovato un cavaliere bianco che si sacrificasse e sarà lo Stato a farsi carico dell’intera partita. Solo a risanamento avvenuto, la banca ‘ripulita’ sarà riconsegnata ai privati”.

Il Sallca non può poi non rilevare che in tutte queste operazioni “azionisti e obbligazionisti subordinati saranno quasi totalmente azzerati”. Tuttavia al sindacato interessa in particolare il punto di vista dei lavoratori, “che da questa tornata rischiano di uscire pesantemente sconfitti”. Infatti, a parte coloro che potranno accedere agli “scivoli” previsti, “quelli che resteranno dovranno affrontare non pochi problemi. L’emergenza occupazionale verrà cavalcata dalle aziende per andare alla carica dei nostri diritti residui, per trattare da posizioni di forza, per farci arretrare”.





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