Cosa succede per la guerra in Ucraina dopo la tregua di Pasqua: la spinta USA, la posizione UE con Kiev e le mosse della Russia
LA PASQUA, LA GUERRA IN UCRAINA E LA POSIZIONE DELL’EUROPA
È in corso tra oggi e domani la prima vera tregua nella guerra in Ucraina dopo oltre 3 anni di combattimenti, morti e speranze illuse per un cessate il fuoco che non arriva: è in questo scenario che dalla Commissione UE arriva un messaggio per la Santa Pasqua mirato al popolo ucraino e al suo governo, per un rinnovato sostegno che sembra voler marcare una differenza dalle posizioni americane volte invece a trovare un accordo tra Kiev e la Russia.
La leader Ursula Von der Leyen ha fatto scrivere in una breve nota apparsa su X che sono i simboli a mostrare quello che le parole non “basta” a determinare: le tradizionali uova di Pasqua ucraine sono «simboli di resilienza e speranza, non infrante dall’aggressione russa». L’UE esprime cosi il pieno sostegno all’Ucraina, sia nella guerra che nel percorso di ingresso nell’Europa politica: «Per un futuro prospero e pacifico».
Il tutto nella settimana in cui a Parigi il vertice dei “volenterosi” ha provato a triangolare con Kiev e con gli Stati Uniti degli inviati Rubio e Witkoff: ci sarà un nuovo incontro a Londra la prossima settimana, ma le posizioni restano in bilico nonostante l’importante firma sui minerali in arrivo per giovedì 24 aprile (confermata dal memorandum siglato tra Usa e Ucraina prima di Pasqua).
Le implicazioni sui negoziati sono molteplici, l’UE si schiera con Zelensky a critica le posizioni americane più “morbide” nei confronti di Mosca, anche se è stato lo stesso Trump a lanciare il monito dopo l’incontro con Giorgia Meloni alla Casa Bianca: «se non si fanno progressi sulla tregua di pace» l’America è pronta a tirarsi indietro, «dovremo semplicemente voltare pagina».
When words fall short, symbols speak.
Like the motifs Ukrainians paint on Pysanky, their traditional Easter eggs – symbols of resilience and hope, unbroken by Russian aggression.
The EU supports Ukraine in the war and along its European path.
For a prosperous, peaceful future. pic.twitter.com/8pCkXQa8jX
— European Commission (@EU_Commission) April 20, 2025
LA PRIMA TREGUA DOPO TRE ANNI DI GUERRA: COSA PUÒ SUCCEDERE ORA DOPO GLI ULTIMI NEGOZIATI SUL PIANO USA
Il messaggio è contro la Russia e l’Ucraina, con in mezzo l’Europa a cui la stessa Meloni – con la sua presenza alla Casa Bianca lo scorso 17 aprile 2025 – chiede di aprire ai negoziati su scala globale, non solo sui dazi ma anche nel futuro della guerra in Ucraina. L’Italia con gli Stati Uniti ha rinnovato la richiesta di pace, con la Presidente del Consiglio che ha però specificato di non dimenticare mai chi sia stato l’aggressore e chi l’aggredito.
Nel frattempo la tregua di Pasqua oggi e domani annunciata da Vladimir Putin mette in pausa un conflitto ininterrotto di tre anni: secondo il Presidente Zelensky si tratta di un bluff dato che Mosca «non ha abbandonato i tentativi di avanzare, non possiamo fidarci». 30 ore di tregua comunque non bastano, con Kiev che chiede di estendere il cessate il fuoco per far progredire il piano di pace proposto da Donald Trump e accettato in questi ultimi giorni «al 90% dal Governo ucraino».
Sebbene da Kiev sia poi giunta una parziale smentita sull’effettivo accordo così avanzato, l’intento di Putin è di annunciare la vittoria nella guerra entro il 9 maggio (celebrazione della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, ndr) mentre l’Europa con l’Ucraina vorrebbe estendere il conflitto per vincere sul campo, dato piuttosto lontano dalla realtà dei fatti sui territori ad oggi in mano ai russi.
«La nostra domanda chiave è come garantire che la proposta di cessate il fuoco possa funzionare e venga monitorata in modo affidabile», ha detto il Ministero della Difesa ucraina. Washington invece spinge perché Kiev possa accettare una pace negoziata con una parte di territori persa, con finora il rifiuto totale di Zelensky: la tregua di 30 ore qualcosa potrà smuovere ma è difficile immaginare una svolta imminente nei prossimi giorni.
