In giornata a Udine il vertice del Centrodestra per "salvare" la giunta Fedriga: caos in Friuli tra FdI e Lega, ecco cosa succede e quali scenari prossimi
VENTI DI TENSIONE IN FRIULI VENEZIA GIULIA: GLI ATTACCHI DI FDI A FEDRIGA COSTRINGONO AD UN VERTICE DELLA GIUNTA
Presumibilmente alla fine una quadra verrà trovata, ma resta forte la tensione politica in Friuli Venezia Giulia dopo i recenti attacchi da diversi esponenti di FdI contro il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, uno dei più apprezzati e stimati Governatori del Paese al secondo mandato consecutivo alla guida della giunta in FVG. In uno scontro che arriva da “lontano”, già visto di recente con il Veneto di Luca Zaia, Lega e Fratelli d’Italia nella gestione e nelle scelte dei prossimi candidati Presidente vivono un momento di forte tribolazione.
Dopo lo stop al terzo mandato avvenuto in Corte Costituzionale – a seguito del ricorso presentato dal Governo Meloni contro la Regione Campania – tanto il Veneto quanto il Friuli potrebbero “subire” il medesimo destino, anche se per la Regione guidata da Fedriga v’è un distinguo fondamentale da porre: essendo Regione a statuto speciale, basterebbe una legge regionale per approvare il via libera al terzo mandato dato che la sentenza della Consulta riguarda (per il momento) solo le Regioni a statuto ordinario, come il Veneto e la Campania per l’appunto. E Fedriga tale passaggio vorrebbe esercitarlo quanto prima.
Secondo le fonti riportate oggi dal “Gazzettino” si terrà in giornata il vertice del Centrodestra con tutti i rappresentanti delle segreterie regionali di FdI, Lega e Forza Italia: sul tavolo l’evitare lo strappo interno e la caduta della giunta, giungendo a quel punto alle Elezioni anticipate che renderebbero il 2025 elettorale ancora più “bollente” per la coalizione di Governo Meloni, già alle prese con la scelta da porre sul prossimo candidato alle Regionali in Veneto.
DA CIRIANI A BIGNAMI: LE “STOCCATE” A FEDRIGA CHE ARRIVANO DA LONTANO…
Il Governatore Fedriga è intenzionato a ridurre al minimo gli “scossoni”, evitando appunto ogni crisi di Governo locale, ma resta da appurare i motivi di attacchi così ingenti mossi prima dal Ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani, e poi dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (in CdM dello scorso 30 aprile, ndr), infine oggi con l’intervista al Gazzettino del capogruppo FdI Gian Galeazzo Bignami che conferma la necessità del Governo di impugnare eventualmente le leggi sul terzo mandato in Trentino e Friuli, “contro” i leghisti Fugatti e Fedriga.
Se infatti Lollobrigida contestava in Consiglio dei Ministri la possibilità di un terzo mandato di Fedriga in Friuli, è la stoccata dell’altro Ministro in quota FdI in merito all’ospedale di Pordenone e alla sua presunta inefficienza ad aver generato il caos in Friuli: l’attacco è destinato al direttore generale dell’ASFO Tonutti, ma in realtà rischia di essere un richiamo ben più ampio alla gestione della sanità locale di Fedriga e dell’assessore Riccardo Riccardi.
Se da sinistra si guarda con “interesse” alla possibile crisi di Governo nella giunta finora granitica del Friuli – con Fedriga ricandidato infatti difficilmente il Centrosinistra avrebbe chances alle prossime Elezioni nel 2028 – è all’interno del Centrodestra che occorre capire come e se sia possibile rimarginare lo strappo. Secondo i retroscena dei quotidiani del Nord Est, il Presidente friulano con la Lega sarebbero intenzionati alla crisi anticipata per potersi ricandidare in autonomia: così però si spaccherebbe il Centrodestra in Friuli, con ripercussioni che potrebbero a “cascata” presentarsi anche in Veneto e in altri appuntamenti elettorali.
La riunione di oggi servirà ad evitare lo strappo momentaneo, ma il tema rimane di fondo: stando ai vari retroscena di queste settimane, FdI dopo la Lombardia vorrebbe mettere un proprio candidato in Friuli, lasciando alla Lega il Veneto. Da qui però alla realtà dei fatti – e agli accordi che giocoforza dovranno essere presi in sede di Centrodestra nazionale – di margine potrebbe passarne e occorre dunque capire come tamponare le problematiche evitando strappi istituzionali con rischio di ricadute generali nell’eterna sfida a distanza tra Centrodestra e campo largo progressista.
