Le dichiarazioni choc del portavoce di Hamas Zuhri fanno infuriare i palestinesi: “non conta il numero dei morti a Gaza, nasceranno nuovi martiri”
LE PAROLE DEL PORTAVOCE DI HAMAS CHE FANNO INFURIARE I PALESTINESI (MA CHE RESTANO “SILENZIATE” IN OCCIDENTE)
Nella giornata in cui gli attacchi di Israele su Gaza si fanno ancora più incessanti, con l’ingresso degli aiuti umanitari dell’ONU dopo 78 giorni di blocchi israeliani e con il ritiro del team negoziale di Netanyahu dai colloqui di Doha (per l’ennesimo fallimento di negoziati per una tregua), passano praticamente sotto traccia le dichiarazioni choc di uno dei portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri. Secondo l’islamista filo-Iran (che vive fuori dalla Striscia di Gaza) non importa aggiornare il numero di morti e feriti nella popolazione, in quanto i calcoli sulle perdite sarebbero «del tutto irrilevanti».
Le dichiarazioni choc del portavoce di Hamas hanno provocato l’orrore dei palestinesi e di parte dell’opinione pubblica di Israele, ma quasi del tutto “sotto silenzio”nei media occidentali, un po’ come è avvenuto di recente con lo scoop dei documenti segreti di Hamas trovati a Gaza che confermano il progetto di sabotare gli Accordi di Abramo tra Israele e Arabia Saudita, e che di fatto hanno portato agli attacchi del 7 ottobre 2023 (con l’inizio della lunga guerra giunta fino ad oggi).
LA PACE È LONTANA E LA POPOLAZIONE DI GAZA RESTA DOPPIAMENTE VITTIMA
Le dichiarazioni choc di Zuhri non si sono però fermate al “calcolo irrilevante” sui morti di Gaza: uno dei portavoce di Hamas è andato ben oltre, sottolineando in una intervista tv che le vittime palestinesi saranno presto sostituite dalle nascite, «al posto di ogni cadavere le nostre donne daranno alla luce molti più martiri». Come ha aggiunto Zuhri, durante la guerra nella Striscia di Gaza di questi ultimi 2 anni sono nati circa 50mila bambini, come a significare che la popolazione giovane di Gaza City e dintorni sarebbero “carne fresca” per il martirio islamista contro il nemico ebraico.
Sui social ma anche sui pochi media attivi a Gaza, la popolazione palestinese è rimasta tutt’altro che immune a tali dichiarazioni, scatenando rabbia e critiche contro Abu Zuhri: la gente della Striscia denuncia Hamas (e non è la prima polemica mossa in queste ultime settimane, ndr) di far dei morti il «carburante per le loro guerre». Sebbene l’intento di Hamas sia quello di tenere alta la propaganda tra i militanti in guerra contro l’IDF, esaltando la causa del “martirio per Allah”, la minimizzazione dei morti a Gaza fa infuriare il popolo che si sente così doppiamente vittima.
Ucciso dai bombardamenti di Israele, ma anche sacrificato da un regime dittatoriale che usa i corpi dilaniati dei palestinesi per convincere il mondo ad allontanarsi da Israele, facendo dunque minare gli accordi con l’Arabia e provando a far recuperare la leadership islamista dell’Iran sciita. La crisi umanitaria è sotto gli occhi di tutti, il disastro della guerra pure, ma le cause che l’hanno mossa e l’utilizzo indegno di esseri umani per scopi “ideologici” restano troppo spesso poco analizzati e studiati: e parlare delle orribili dichiarazioni di Hamas nulla cancella del dramma e dei bombardamenti sganciati da Israele.
