Il nuoto dovrebbe essere insegnato obbligatoriamente a scuola: Federica Pellegrini si unisce agli appelli dei pediatri per ridurre i dati sugli annegamenti
Con il crescente numero di casi di annegamento in Italia – che ovviamente hanno un boom con l’arrivo della stagione calda, quando le famiglie vanno in piscina o al mare -, si riapre l’eterno dibattito sulla necessità di insegnare il nuoto a scuola, al pari delle altre materie con il (per così dire) semplice “sacrificio” di alcune ore mensili attualmente riservate all’attività fisica: una proposta portata avanti da anni da associazioni, pediatri ed esperti, sul quale è intervenuta recentemente anche l’ex campionessa di nuoto Federica Pellegrini.
I dati – e lo spiega anche la stessa Pellegrini in un’intervista rilasciata una paio di giorni fa al Corriere della Sera -, d’altronde, “fanno paura” perché stando a quanto riporta l’Istituto Superiore della Sanità ogni anno in Italia si verificano più di 300 annegamenti tra mari e piscine: dati di per sé già preoccupanti, ma che diventano ancora più drammatici se si considera che sono in larga parte bambini, specialmente quelli in età compresa tra l’1 e i 4 anni.
La proposta di Federica Pellegrini: “Il nuoto deve essere obbligatorio a scuola, nell’ora di educazione fisica”
Proprio a fronte di questi dati sugli annegamenti, già un paio di settimane fa sulle pagine di OrizzonteScuola il pediatra Italo Farnetani aveva definito il nuoto come una sorta di “assicurazione sulla vita” che deve essere instaurata innanzitutto con l’aiuto della “scuola” che a suo avviso è il “luogo ideale per imparare a nuotare”, specialmente per tutti quei bambini che – a causa delle precarie condizioni economiche familiari – non possono permettersi costosi corsi privati.
Appello – quello di Farnetani – al quale si è unita anche l’ex campionessa di nuoto Federica Pellegrini che ritiene (questa volta sulle pagine del Corriere) “importantissimo” insegnare ai piccoli a nuotare correttamente affinché comprendano “come gestire” un elemento al quale – per forza di cose – non siamo naturalmente abituati, capendo come gestire le tante “incognite” del mare senza farsi trascinare dalla paura quando si è soggetti a “una corrente, un’onda o una spinta” imprevedibili.

Secondo Pellegrini, il nuoto “dovrebbe essere obbligatorio” a scuola perché non si può ignorare che l’Italia è “una penisola circondata da mari”, ma l’ex campionessa ammette anche di comprendere che non sia “una cosa facile” dal punto di vista logistico; mentre una possibile soluzione la indica Farnetani, suggerendo un approccio che parta da convenzioni tra scuole e piscine affinché chiunque – anche chi è economicamente svantaggiato – possa garantirsi lezioni di nuoto.
