Achille Lauro, luci e ombre prima del successo
Achille Lauro ospite del concerto – evento “Gigi D’Alessio: Uno come Te – Trent’anni Insieme“, la festa per i 30 anni di carriera di Gigi D’Alessio tramessa in prima serata venerdì 17 giugno 2022 su Rai1. Il cantante, reduce dal palcoscenico dell’Eurovision Song Contest dove ha gareggiato per San Marino, torna ad esibirsi dal vivo per la gioia dei fan. Una carriera in crescendo quella di Achille che prima di arrivare al successo ha vissuto un momento di luci ed ombre nella sua vita. A rivelarlo è stato proprio il trasformista interprete in una intervista rilasciata al settimanale Sette: “la prima volta a 13 anni, lei aveva qualche mese in più. In quelle realtà metropolitane si cresce velocemente”.
Non solo, parlando dei tatuaggi ha aggiunto: “nella comune li avevano tutti. Il primo che ho fatto è stato un sole con l’iniziale del nome di una persona importante. A mia mamma avevo detto che era fatto con l’hennè. Tutti i tatuaggi sono legati o a persone importanti o a un lato estetico e culturale come quelli del filone giapponese”. Achille Lauro ha poi confessato: a quattordici anni entrai a contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco”.
Achille Lauro: “La mia infanzia mi appare come un’unica immagine”
Achille Lauro è uno degli artisti di maggior successo degli ultimi anni. Eppure l’interprete non ha vissuto una infanzia serena come ha rivelato al settimanale Grazia: “la mia infanzia mi appare come un’unica immagine, un’immagine melanconica di un bambino alle prese con problemi giganteschi e che era alla ricerca di qualcosa che non riusciva a mettere a fuoco, perché magari nemmeno esisteva. Mentre rimpiangeva qualcosa che magari nemmeno aveva vissuto. Un bambino adulto, ecco. La spensieratezza paradossalmente l’ho imparata crescendo”. Un ruolo importantissimo l’ha avuto la madre a cui è legato tantissimo: “mia madre è una creatura d’amore che ha fatto di tutto sia per gli altri sia per tenere insieme la famiglia. Per un periodo mio padre si è allontanato e io e mio fratello siamo rimasti con lei”.
Infine parlando di amore e delusioni ha detto: “il mio dolore io lo metto nei testi delle canzoni, così ho la sensazione che possa intercettare lo stato d’animo nascosto dentro a chi le ascolta e far scattare quel cortocircuito da inconscio a inconscio che solo l’arte permette. Ma di parlare dei miei genitori in maniera diretta non mi va, mi pare di tirarli in mezzo senza la loro volontà, di giudicarli”.