Proseguono le ricerche di Andrea Cavallari: cosa sappiamo sul caso dalla strage di Corinaldo, all'evasione durante il permesso per la laurea
Questa sera la diretta di Zona Bianca si occuperà del singolare caso di Andrea Cavallari, il 26enne di Modena che dal 2019 si trovava in carcere per la cosiddetta “strage di Corinaldo” – ci torneremo tra un attimo – e che pochi giorni fa ha approfittato di un permesso concesso dal giudice per scappare e far perdere completamente le sue tracce: una vera e propria evasione organizzata – secondo le prime indagini degli inquirenti – ad arte, con l’ovvio aiuto di qualcuno che si trovava all’esterno.
Partendo dal principio, è utile ricordare che la prima volta che si è parlato di Andrea Cavallari sulle pagine di cronaca fu proprio a partire dall’agosto del 2019 quando fu arrestato per la strage di Corinaldo: spesso chiamata anche “tragedia della discoteca Lanterna Azzurra“, risale al dicembre del 2018 quando 6 persone morirono e altre 59 rimasero ferite poco prima dell’inizio di un concerto di Sfera Ebbasta che si sarebbe dovuto tenere nella discoteca alle porte di Ancona.
Seppur in un primo momento si ipotizzò che fosse stata una tragedia causata dall’incuria dei gestori ella discoteca che non avrebbero effettuato le dovute manutenzioni di una balaustra esterna – proprio quella che crollò a causa dalla calca e che cagionò i decessi e i ferimenti -, in un secondo momento si capì che la fuga dei circa 1.400 presenti fu causata dall’uso di uno spray al peperoncino nell’affollata sala: oltre ad Andrea Cavallari, finirono in manette altri cinque giovani, poi rinominati dal media “banda dello spray”.
Complessivamente le condanne furono tutte comprese tra i 10 e i 12 anni – per Andrea Cavallari furono 11 anni e 10 mesi -, con le pesanti accuse di omicidio preterintenzionale, lesioni e associazione per delinquere dato che secondo gli inquirenti e i giudici quanto accaduto a Corinaldo era solo uno dei tanti furti messi a segno dal gruppetto con il medesimo modus operandi; mentre in manette finì anche il loro ricettatore, condannato a 4 anni e 2 mesi.
La fuga di Andrea Cavallari dal carcere durante il permesso per la laurea: il 26enne irreperibile ormai da sei giorni
Tornando al presente, è utile precisare che – a conti fatti – Andrea Cavallari aveva giù scontato circa la metà della sua pena e pur non essendo stato un detenuto modello presto avrebbe potuto accedere alle varie misure per il reinserimento sociale; tutto, almeno, fino allo scorso 3 luglio quando è riuscito a ottenere un permesso (che il tribunale ha precisato non essere un “premio”) per conseguire la laurea, ironicamente in giurisprudenza.
Dopo la proclamazione e il pranzo con parenti e amici, Andrea Cavallari avrebbe approfittato dell’assenza di controlli da parte delle autorità per allontanarsi – si ipotizza – a bordo di un’auto non ancora individuata: secondo gli inquirenti la fuga era stata meticolosamente pianificata già all’interno del carcere con l’ausilio di uno o più cellulari ai quali avrebbe avuto accesso illegalmente, tanto che oltre al fascicolo per l’evasione in queste ore ne sarà formalizzato un secondo per favoreggiamento a carico di ignoti.
Inizialmente si ipotizzò che ad aiutare Andrea Cavallari fosse stata la sua ex fidanzata (all’epoca della strage di Corinaldo indiziata, ma poi completamente assolta) che risultava a sua volta irreperibile, ma dopo aver individuata la ragazza che ha spiegato di non aver più avuto alcun contatto con Andrea Cavallari, l’ipotesi è passata all’aiuto fornito da un non meglio precisato amico: le ricerche inizialmente si sono incentrate nel circondariato di Bologna, ma con il passare dei giorni si fa sempre più strada l’idea che abbia ormai lasciato l’Italia, ridetto – sempre ipoteticamente – verso l’Est Europa (ma ovviamente restano aperte tutte le ipotesi) e da poco è stato diramato un mandato di catture internazionale.