Sempre davanti a tutti, Mercedes prime rivali (almeno sul giro secco), Lotus consistenti e Ferrari invece lontane. Questo è il bilancio essenziale delle due sessioni di prove libere del venerdì a Suzuka, in vista del Gran Premio del Giappone che si correrà domenica. In testa alla classifica della sessione pomeridiana (quella con i tempi più veloci) troviamo per l’ennesima volta Sebastian Vettel, che ha fatto fermare i cronometri sul tempo di , 168 millesimi meglio del compagno di squadra Mark Webber. Insomma, ancora una volta la scuderia anglo-austriaca prenota pole position e vittoria, e Vettel potrà allungare ulteriormente la sua impressionante lista di record (clicca qui per la classifica della FP1, clicca qui per la classifica della FP2). Molto positivo anche il venerdì della Mercedes, che ha addirittura dominato la FP1 disputata nella mattina giapponese, con Lewis Hamilton primo in 1’34″157 davanti al compagno di squadra Nico Rosberg, relegando Vettel e Webber rispettivamente in terza e quarta posizione. Le gerarchie abituali di questo Mondiale sono poi state ristabilite al pomeriggio, con Rosberg che è comunque riuscito a piazzarsi in terza posizione dietro alle due Red Bull, mentre Hamilton è scivolato al sesto posto ed è stato uno dei pochi a non migliorarsi nella FP2 rispetto al mattino. Tra le due Mercedes troviamo dunque le due Lotus, che in prospettiva gara si annunciano come sempre molto pericolose (vedi il doppio podio in Corea): Kimi Raikkonen si è piazzato al quarto posto davanti al compagno di squadra Romain Grosjean e appunto ad Hamilton. E le Ferrari? Rimandate. Risultati dignitosi al mattino, con Felipe Massa quinto e Fernando Alonso sesto, ma disastrosi al pomeriggio, con il brasiliano scivolato all’ottavo posto a 846 millesimi da Vettel, e Alonso (dietro al compagno in entrambe le sessioni) addirittura decimo a 1″235 dal miglior tempo. Lo spagnolo è stato condizionato anche da un testacoda che gli ha fatto perdere del tempo a metà sessione, ma la stessa cosa è successa a Raikkonen che invece è quarto. Incidenti più seri invece per Sergio Perez e Pastor Maldonado, finiti contro le barriere. In particolare, il messicano della McLaren ha sbattuto lateralmente, facendo temere in un primo momento per la sua salute: per fortuna nessun danno fisico per lui. Non ha girato invece nella FP2 Jules Bianchi, rimasto ai box a causa dell’incidente nella prima sessione di prove in cui ha danneggiato il telaio della sua Marussia. Poi è arrivata la notizia della morte di Maria De Villota (clicca qui per leggere di più), che ha messo tristezza in tutto il paddock.
Nelle prove libere 1 si impongono le due Mercedes di Hamilton e Rosberg rispettivamente con il tempo di 1m 34.157s e 1m 34.487s. Le Red Bull non sono molto distanti e seguono con Vettel (1m 34.768s) e Webber (1m 34.787s) che solitamente tendono a nascondere il loro vero potenziale nelle prime sessioni. Quinta e sesta le Ferrari di Massa ed Alonso che fanno segnare rispettivamente il tempo di 1m 35.126s e 1m 35.154s. Raikkonen chiude ottavo con 1m 35.364s.
Comincia bene dal punto di vista meteorologico la giornata a Suzuka. Per oggi è previsto cielo parzialmente nuvoloso con temperature intorno ai 22° – 24° e vento debole. Quindi la Ferrari non potrà fare affidamento sulla pioggia per sconvolgere i valori in pista che vedono la Red Bull ancora una volta la macchina da battere, con Vettel pronto a fare la differenza.
Suzuka, Gran Premio del Giappone 2013: questa mattina alle ore 7 si parte con le prove libere 2 di Formula 1. E’ il primo match point per Sebastian Vettel, che guida la classifica dall’alto dei suoi 272 punti, 77 in più di Fernando Alonso con gli altri (Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton) ormai tagliati fuori. Il tedesco si può laureare campione del mondo per la quarta volta consecutiva: dopo questa gara ci saranno ancora 100 punti in palio, perciò Vettel deve portare il suo margine su Alonso a tale livello (in caso di parità finale, il pilota Red Bull che ha già conquistato 8 GP avrebbe più vittorie dello spagnolo, e si aggiudicherebbe il titolo). Un solo sistema per il numero 1: vincere la gara innanzitutto, e poi sperare che la prima guida della Ferrari non faccia un risultato migliore del nono posto. Decisamente difficile che accada, ma poco importa: i numeri sono freddi e non cambiano mai, perciò Vettel sa benissimo che se anche il titolo non dovesse arrivare nel Paese del Sol Levante potrebbe e dovrebbe essere solo questione di tempo. In pratica, ad Alonso non restano molte possibilità: basti dire che nelle ultime cinque gare non gli basterebbero nemmeno cinque vittorie per laurearsi campione del mondo, e addirittura al capo classifica sarebbero sufficienti cinque piazzamenti in quinta posizione per alzare nuovamente la coppa. Insomma: situazione disperata, anche perchè andando a sfogliare l’albo d’oro di Suzuka (dove si corre dal 1987, con due ritorni a Fuji nel bienno 2007-2008 e un precedente nel 1963) scopriamo che Sebastian Vettel adora questa pista. Ci ha vinto tre delle ultime quattro volte: 2009, 2010, 2012. L’unica volta in cui non ha centrato il successo ha comunque festeggiato, perchè si è laureato aritmeticamente campione del mondo per la seconda volta consecutiva (giugendo terzo, dietro a Button e ad Alonso). Lo spagnolo della Ferrari il Gran Premio del Giappone lo ha vinto due volte, sempre con la Renault: nel 2006 quando fu campione del mondo per la seconda volta, nel 2008 quando però si correva a Fuji, e il titolo andò comunque a Lewis Hamilton. Il recordman del Giappone, tanto per cambiare, è Michael Schumacher con sei vittorie, tutte a Suzuka (quattro con la Ferrari). La Rossa su questa pista ha trionfato un’altra volta: nel 1987 con Gerhard Berger. Naturalmente però l’episodio, anzi gli episodi, che tutti ricordano non appena si nomina il Gran Premio del Giappone, sono gli incidenti tra Ayrton Senna e Alain Prost.
I due duelli per il titolo mondiale andati in scena per due anni consecutivi, e che trovarono il capitolo finale a Suzuka, hanno segnato la leggenda delle quattro ruote. Primo episodio, 1989: Alain Prost ha 16 punti di vantaggio su Senna quando mancano due gare al termine della stagione. Entrambi guidano la McLaren Honda, a quel tempo una macchina irraggiungibile. Partono fianco a fianco, con Senna in pole position; ma è Prost a prendere il comando della gara. Al 46esimo giro il fattaccio: Senna tenta di passare in uno spazio strettissimo, Prost chiude la porta alla chicane del triangolo e i due finiscono dritti nella via di fuga. Fianco a fianco, nemmeno si guardano; Prost scende dall’abitacolo, ma Senna no: il brasiliano, spinto dai commissari di gara, riparte davanti ad Alessandro Nannini, cui cede la posizione fermandosi ai box a sostituire il musetto danneggiato. Tuttavia recupera 5 secondi in due giri, sorpassa il pilota italiano e conquista la vittoria. Ma per lui sarà una doccia fredda: verrà infatti squalificato per aver tagliato la chicane nel momento in cui i commissari lo spingevano in pista. Prost conserva i 16 punti di vantaggio, ed è matematicamente campione del mondo. Secondo episodio, 1990: il Professore è passato alla Ferrari, Senna è rimasto in McLaren. Ancora una volta, brasiliano in pole position e francese al suo fianco; si parte, ed è ancora Prost a mettere il muso davanti. Senna però l’ha previsto, sa che quel lato della pista è più pulito (aveva anche chiesto di cambiare la posizione di partenza prima della gara, senza essere ascoltato) e senza scomporsi mantiene la traiettoria interna, in pratica non dando spazio al rivale e anzi togliendogli quello che in teoria avrebbe avuto di diritto. La collisione è inevitabile: si ritirano entrambi, ma questa volta i commissari non sanzionano nessuno dei due e così è Ayrton Senna a laurearsi campione del mondo con una gara di anticipo. Duelli epici, come poi sarebbero stati rivisti in altre parti del mondo, precisamente ad Adelaide (nel 1994, tra Michael Schumacher e Damon Hill) e a Jerez de la Frontera (nel 1997, tra Michael Schumacher e Jacques Villeneuve). Ci si augura di assistere invece a una gara corretta, ma prima bisogna osservare come andranno le prove libere. Pierluigi Martini (clicca qui per l’intervista esclusiva) ci ha detto che Sebastian Vettel è il grande favorito anche per questa corsa: pioggia permettendo, perchè a quel punto potrebbero cambiare tante cose e chissà che Fernando Alonso non possa davvero, in un modo o nell’altro, riaprire il Mondiale. Lo scopriremo presto: intanto, le prove libere 2 sul circuito di Suzuka stanno per cominciare…
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Pos | No | Driver | Team | Time/Retired | Gap | Laps |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 10 | Lewis Hamilton | Mercedes | 1:34.157 | 19 | |
2 | 9 | Nico Rosberg | Mercedes | 1:34.487 | 0.330 | 19 |
3 | 1 | Sebastian Vettel | Red Bull Racing-Renault | 1:34.768 | 0.611 | 24 |
4 | 2 | Mark Webber | Red Bull Racing-Renault | 1:34.787 | 0.630 | 20 |
5 | 4 | Felipe Massa | Ferrari | 1:35.126 | 0.969 | 14 |
6 | 3 | Fernando Alonso | Ferrari | 1:35.154 | 0.997 | 16 |
7 | 8 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 1:35.179 | 1.022 | 15 |
8 | 7 | Kimi Räikkönen | Lotus-Renault | 1:35.364 | 1.207 | 17 |
9 | 6 | Sergio Perez | McLaren-Mercedes | 1:35.450 | 1.293 | 27 |
10 | 19 | Daniel Ricciardo | STR-Ferrari | 1:35.635 | 1.478 | 19 |
11 | 5 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 1:35.868 | 1.711 | 22 |
12 | 11 | Nico Hulkenberg | Sauber-Ferrari | 1:35.900 | 1.743 | 18 |
13 | 18 | Jean-Eric Vergne | STR-Ferrari | 1:36.066 | 1.909 | 20 |
14 | 15 | Adrian Sutil | Force India-Mercedes | 1:36.165 | 2.008 | 19 |
15 | 16 | Pastor Maldonado | Williams-Renault | 1:36.178 | 2.021 | 12 |
16 | 17 | Valtteri Bottas | Williams-Renault | 1:36.340 | 2.183 | 23 |
17 | 14 | Paul di Resta | Force India-Mercedes | 1:36.399 | 2.242 | 18 |
18 | 12 | Esteban Gutierrez | Sauber-Ferrari | 1:36.760 | 2.603 | 22 |
19 | 20 | Heikki Kovalainen | Caterham-Renault | 1:37.595 | 3.438 | 22 |
20 | 22 | Jules Bianchi | Marussia-Cosworth | 1:37.629 | 3.472 | 8 |
21 | 21 | Giedo van der Garde | Caterham-Renault | 1:38.025 | 3.868 | 15 |
22 | 23 | Max Chilton | Marussia-Cosworth | 1:38.763 | 4.606 | 18 |
Pos | No | Driver | Team | Time/Retired | Gap | Laps |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Sebastian Vettel | Red Bull Racing-Renault | 1:33.852 | 35 | |
2 | 2 | Mark Webber | Red Bull Racing-Renault | 1:34.020 | 0.168 | 35 |
3 | 9 | Nico Rosberg | Mercedes | 1:34.114 | 0.262 | 36 |
4 | 7 | Kimi Räikkönen | Lotus-Renault | 1:34.202 | 0.350 | 17 |
5 | 8 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 1:34.411 | 0.559 | 30 |
6 | 10 | Lewis Hamilton | Mercedes | 1:34.442 | 0.590 | 36 |
7 | 19 | Daniel Ricciardo | STR-Ferrari | 1:34.473 | 0.621 | 30 |
8 | 4 | Felipe Massa | Ferrari | 1:34.698 | 0.846 | 35 |
9 | 5 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 1:34.912 | 1.060 | 34 |
10 | 3 | Fernando Alonso | Ferrari | 1:35.087 | 1.235 | 32 |
11 | 12 | Esteban Gutierrez | Sauber-Ferrari | 1:35.089 | 1.237 | 36 |
12 | 18 | Jean-Eric Vergne | STR-Ferrari | 1:35.109 | 1.257 | 34 |
13 | 11 | Nico Hulkenberg | Sauber-Ferrari | 1:35.182 | 1.330 | 34 |
14 | 14 | Paul di Resta | Force India-Mercedes | 1:35.275 | 1.423 | 35 |
15 | 15 | Adrian Sutil | Force India-Mercedes | 1:35.341 | 1.489 | 25 |
16 | 6 | Sergio Perez | McLaren-Mercedes | 1:35.709 | 1.857 | 8 |
17 | 17 | Valtteri Bottas | Williams-Renault | 1:36.136 | 2.284 | 41 |
18 | 16 | Pastor Maldonado | Williams-Renault | 1:36.722 | 2.870 | 6 |
19 | 20 | Charles Pic | Caterham-Renault | 1:37.630 | 3.778 | 31 |
20 | 21 | Giedo van der Garde | Caterham-Renault | 1:37.905 | 4.053 | 36 |
21 | 23 | Max Chilton | Marussia-Cosworth | 1:38.121 | 4.269 | 33 |
22 | 22 | Jules Bianchi | Marussia-Cosworth |