La Lazio non va oltre il pareggio a Nicosia: contro l’Apollon Limassol finisce 0-0. Un pareggio che sostanzialmente cambia poco: i biancocelesti restano secondi nel girone, ora staccati di 2 punti dal Trabzonspor vittorioso in Turchia. Tutt’al più, l’Apollon rimane in piena corsa, a 4 punti: all’Olimpico avrà la possibilità di operare il sorpasso, sfruttando magari la chiusura della curva Nord. Decisamente meglio il primo tempo, con occasioni importanti per la Lazio e un Apollon che comunque si è fatto vedere in contropiede, cercando sempre di non abbassare il ritmo. Ripresa a scartamento ridotto e meno azione, con le due squadre – soprattutto i padroni di casa – che si sono accontentate del pareggio. I ciprioti non hanno mai inquadrato lo specchio della porta, eppure hanno disputato una prova gagliarda e senza mai abbassare guardia e intensità, se non nel finale di partita quando hanno palesemente spinto per il pareggio. Anche così, comunque, hanno sfiorato il colpaccio nel finale. Bene, non benissimo: le occasioni non sono mancate, l’intensità e la grinta anche, ma ci sono state troppe imprecisioni in mezzo al campo e una confusione “strana” ai sedici metri, quando si trattava di mettere i puntini sulle i. Il punto sta bene a Petkovic, per quanto riguarda la prestazione si può decisamente migliorare. Capisce che la partita non è cattiva e non particolarmente intensa, e allora non usa la mano pesante. Forse spezzetta un po’ troppo il gioco fischiando tanto, ma è anche vero che sembra sempre prendere la decisione giusta. Chiude con quattro ammoniti, che tutto sommato ci stanno.
Apollon Limassol-Lazio 0-0 al termine del primo tempo. Partita piacevole, non ci sono tantissime occasioni da gol ma le due squadre giocano un buon calcio, su ritmi accettabili e senza rinunciare ad attaccare. La Lazio naturalmente fa il gioco e costruisce, i ciprioti – comunque non rinunciatari – agiscono di rimessa e nei primi minuti mettono in difficoltà la retroguardia in un paio di occasioni, grazie al dinamismo di un centrocampo nel quale spiccano Hamdani e Gullon, oltre al francese di passato nobile Meriem. Con il passare dei minuti però i biancocelesti (questa sera in maglia gialla) prendono il sopravvento: nel giro di dieci minuti creano tre grandi occasioni ma nè Hernanes (prima un destro a giro deviato in angolo, poi un rasoterra fuori di niente) nè Ederson (tuffo aereo su sponda di Radu da azione di corner) riescono a inquadrare lo specchio della porta di un Bruno Vale che comunque non deve effettuare parate. Petkovic si arrabbia per le occasioni sciupate, nel secondo tempo si spera di vedere una squadra più concreta. Pur senza strafare tiene bene il campo e riparte con buona lena, mettendo anche in ambasce la difesa della Lazio. Dovrebbe essere un centrocampista di interdizione, invece è quello che si butta maggiormente negli spazi con grande grinta e voglia. A tratti confuso, ma efficace. Il più dotato tecnicamente e il capocannoniere, parte a sinistra per poi tornare nella posizione naturale a destra, ma da nessun lato del campo è mai pericoloso o incisivo. La squadra carbura come un diesel, cresce con il passare dei minuti e crea tre grandi occasioni, arrivando in altre circostanze al tiro da fuori. Manca un pizzico di cinismo e cattiveria in più. Inizio così così con qualche errore, poi entra nel cuore della partita, fa quello che non fa Ledesma e arriva anche a sfiorare il gol due volte. Incerto e timido, e pure lento: si piazza a destra, prova ad accentrarsi, non trova mai la mattonella giusta ed è sempre frenato dagli avversari.
Interventi pochi, bravo su un destro centrale di Ederson, attento nelle uscite.
Si arrangia su Radu, un po’ in affanno quando Keita lo punta, ma alla lunga gli prende le misure.
Poco appariscente, ma è anche e soprattutto merito suo se la Lazio non entra mai o quasi in area di rigore.
Idem come sopra: prova concreta e solida, qualcosa meno del compagno per un brutto intervento che gli vale il giallo.
Ci mette tanta corsa e volontà per arginare Cavanda ed Ederson e proporsi anche in attacco: missione compiuta, bella prova.
Gran bel giocatore, nasce come distruttore del gioco altrui ma poi lo trovi a buttarsi nello spazio a ogni piè sospinto. Cala nella ripresa.
Inizia molto bene prendendo in mano la mediana, finisce in apnea giocando un secondo tempo da desaparecido. Ha qualità, ma le mostra raramente.
La delusione. Si presentava con uno score di 7 gol in 10 partite di campionato: altra cosa evidentemente, perchè stasera non l’ha mai vista. (88′ KONSTANTINOU sv)
Un passato da grande promessa del calcio francese, è rinato qui dove è il leader tecnico. Sempre nel vivo dell’azione, cresce nella ripresa e sfiora all’ultimo il gol da tre punti. ()
Partita dai due volti: evanescente nel primo tempo, si riscatta con il passare dei minuti e anche lui va vicino al gol nel secondo tempo. ()
Giocatore fastidioso da affrontare, di testa svetta e fa salire la squadra giocando di sponda. Peccato sia decisamente poco concreto.
All. CHRISTOFOROU 6,5 Il suo Apollon tiene alla grande in campo e non va mai davvero in sofferenza. Adesso, sogna la qualificazione pur sapendo che sarà dura.
Non gli tirano mai in porta, la sua prova non è decisamente giudicabile.
Sempre con l’argento vivo addosso, oggi però sbaglia anche qualche passaggio di troppo e un suo errore nel finale poteva costare caro.
Sorpresa piacevole: tanti dubbi su di lui in questo inizio di stagione, si comporta egregiamente. Lo aspettiamo con avversari di altro tasso tecnico.
Cerca di far salire la squadra proponendosi in prima persona, qualche sbavatura in copertura ma nel complesso non demerita.
Rientrava dallo stop per infortunio: non era al 100% e si è visto, timido e sulle sue, un po’ in affanno contro Stylianou.
Nota stonata della partita. Primo tempo da “c’è o non cè?”, ripresa un po’ più vigorosa ma sempre sbagliando tanto. ()
Stranamente svagato, forse le panchine di campionato non gli hanno fatto benissimo perchè è arrugginito e sbaglia parecchio, specie nella prima parte di gara. Cresce poi, ma resta confuso.
Decisamente il migliore, prende per mano la squadra che lo vede e alza il baricentro all’istante. Le due occasioni più pericolose sono le sue.
Si divora un gol anche lui, gioca sempre con l’acceleratore spinto ma cala con il passare dei minuti fino a sbagliare tanto per stanchezza.
Rischia un clamoroso autogol, per il resto svaria tanto sulla fascia ma di lui si ricorda solo uno spunto dentro l’area con doppio passo e angolo guadagnato.
( Entra con la partita già in fase calante e non può/riesce a dare il suo cotntributo)
Gli diamo fiducia, perchè ha tanta voglia di incidere e nel primo tempo è quello che crea più problemi alla difesa cipriota. Poi, cala anche lui. ()
All. PETKOVIC 6 Lavori in corso: la sua Lazio ha voglia di emergere dal tunnel di risultati scarsi e si vede, ma manca ancora lucidità e convinzione. La qualificazione dovrebbe essere fatta, ma non ci si può ancora rilassare.
(Claudio Franceschini)