Il cardinale Bagnasco sul futuro della Chiesa in vista dell'elezione del prossimo Papa: "C'è bisogno di riscoprire la fede o l'Occidenteb perderà identità"

Il Cardinale Angelo Bagnasco, si prepara all’inizio del Conclave, al quale non parteciperà in quanto ultraottantenne, ma accompagnando i confratelli durante le congregazioni, importanti riunioni che precedono la fase di elezione, e nelle quali si sta parlando molto delle nuove sfide che la Chiesa dovrà affrontare, specialmente nel mondo occidentale, dove i valori tradizionali e le identità si stanno indebolendo. Di questi temi l’ex presidente della CEI ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha illustrato la sua visione del futuro, esprimendo una certa preoccupazione per le nuove forme che la modernità sta assumendo, dominata dal vuoto di pensiero, dal consumismo e dal mercatismo che hanno preso il sopravvento sul pensiero critico e sulla ragione.



Per questo, l’arcivescovo emerito di Genova sottolinea che: “C’è urgente bisogno di ritrovare le ragioni del vivere e riscoprire la fede“, perchè: “Oggi bisogna fare i conti con un’umanità che è sempre più impaurita e che risponde alla paura con arroganza e violenza ricorrendo alla droga e all’alcol“. Il ruolo della Chiesa quindi dovrà essere quello di: “Camminare nella storia e rispondere alla sfida esistenziale“, per evitare la deriva di una società senza Dio, che “è contro l’uomo e non crea una società più giusta e più umana“.



Cardinale Bagnasco: “L’Occidente o si apre al divino o perderà la ragione e le fondamenta”

Il cardinale Bagnasco anticipa chiaramente che la priorità della Chiesa ora dovrà essere quella di confrontarsi con la modernità e con il vuoto di valori che in Occidente sta prendendo sempre più piede a causa di un fenomeno che definisce “Il progetto di pochi che mirano a costruire una società di smarriti da sottomettere docilmente“. Una via da percorrere in continuità con il passato conservando l’eredità di Papa Francesco che “ha già cercato in tutti i modi di entrare in sintonia con il mondo moderno e di capirlo“. Non una restaurazione quindi ma la costruzione di un “grande edificio della Chiesa, che porti il Vangelo a tutti, fino ai confini della terra“, in particolare in Italia e in Europa dove “i giovani vogliono una chiara identità di fede“.



Infine un commento sul prossimo Papa, in risposta alle voci che parlano della possibilità di eleggere un italiano, Bagnasco afferma: “La provenienza non è importante, conta l’intelligenza della fede, il cuore e il coraggio“, e conclude: “Con la fede, l’Occidente perde anche la ragione: bisogna saperlo. O si apre al divino, o perde le sue fondamenta, la sua ragione di essere: la sua identità rimane profondamente cristiana“.