Con la morte di Bibi Andersson ci lascia un’altra stella del mondo di Ingmar Bergman, una delle muse più importanti della vita del grande cineasta. Persona è sicuramente uno dei film più importanti della cinematografia del regista svedese, protagoniste Bibi e un’altra grande attrice come Liv Ullmann. Una pellicola alla quale la Andersson era molto legata e di cui ha parlato in un’intervista rilasciata ai microfoni di Raymond Thevenin: «E’ un film che solo due ruoli, due ruoli femminili. E’ un film molto importante per me, perché parla di un tema molto importante: il tema dell’identità dell’uomo e della possibilità di unire gli esseri umani». E ha poi aggiunto sulla collaborazione con Bergman: «Sono stata influenzata dalle sue idee su cinema e teatro». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Mondo del cinema in lutto
Mondo del cinema in lutto per la morte di Bibi Andersson, attrice svedese che ha raggiunto il successo grazie all’indimenticabile Ingmar Bergman. Una collaborazione nata all’alba degli anni Cinquanta, con il successo arrivato pressoché immediatamente: dopo Il Settimo Sigillo e Il Posto Delle Fragole, con Alle Soglie Della Vita è arrivato il riconoscimento come miglior attrice protagonista al Festival di Cannes. Centinaia i messaggi di cordoglio sui social network, a partire da quello di Massimo Bernardini: «Come faremo a dimenticare la bellezza di Bibi Andersson, che ci arrivò così nobile e splendente nei primi film di Igmar Bergman e specialmente in “Persona”, del 1966, accanto all’altrettanto incantevole Liv Ullmann?». Queste, invece, le parole di un’altra utente di Twitter: «L’ho amata tanto. Nella giovinezza sbarazzina dei riccioli corti nel Posto delle fragole, nel fiume di parole tragico in Persona, nell’abitino medievale dal colletto crespo del Settimo Sigillo, e poi nella bellezza del suo sguardo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Addio alla musa di Ingmar Bergman
Bibi Andersson è morta a 83 anni. L’attrice, il cui vero nome era Berit Elizabeth Andersson, era nata l’11 settembre 1935 a Kungsholmen, un quartiere centrale di Stoccoma e si è spenta a 83 anni dopo aver combattuto contro una lunga malattia. Diversi anni fa, precisamente nel 2009, infatti, Bibi Andersson fu colpita da un gravissimo ictus che le aveva tolto anche l’uso della parola. Con lei, muore una vera diva del cinema internazionale, amatissima non solo in patria. Bellissima, elegante e sempre molto riservata e composta, aveva conquistato anche Hollywood ed era la musa del grande Ingmar Bergman che prima la volle con lui a teatro e poi la rese una diva con film che sono rimasti nella storia del cinema internazionale come “Il posto delle fragole”, “Il settimo sigillo”, “Alle soglie della vita”. Fu anche la protagonista del dramma “Dopo la caduta”, diretta sempre da Bergman in cui interpretava Marilyn Monroe.
Bibi Andersson è morta: era considerata la Audrey Hepburn svedese
Bibi Anderson, pur avendo abbandonato da tempo le scene a causa di una lunga malattia, ha lasciato un vuoto nel mondo del cinema. Gli addetti ai lavori l’hanno sempre considerata la Audrey Hepburn svedese, così bea e così misteriosa. La sua è stata una carriera straordinaria. L’attrice, infatti, si è fatta apprezzare sia per i ruoli interpretati sul grande schermo che per i suoi lavori teatrali. Diversi i riconoscimenti che ha ottenuto come l’orso d’oro a Berlino ovest per il film L’amante di Vilgot Sjöman. Se la vita professionale le ha regalato grandi soddisfazioni, la vita privata è stata piuttosto tormentata. E’ stata sposata prima con il collega Kjell Grede, poi col politico Per Ahlmark e, infine, con Gabriel Mora Baeza.