Il vice-presidente del consiglio, Matteo Salvini, e il ministro della giustizia, Alfondo Bonafede, sono sotto indagine a seguito del video girato al momento del ritorno in Italia dell’ex terrorista Cesare Battisti. Un filmato che aveva fatto il giro del web, destando non poco scalpore, e arrivando fino all’attenzione dei magistrati: dopo averlo attentamente esaminato la procura di Roma ha però stabilito che lo stesso video non mina la dignità della persona arrestata e di conseguenza ha chiesto l’archiviazione del provvedimento per mancanza di dolo. Vicenda finita? Tutt’altro, visto che ora gli atti sono stati immediatamente trasmessi al tribunale dei ministri che di conseguenza dovrà esprimersi. Quale sarà l’esito? La decisione non è così scontata visto che non va dimenticato il recente caso della Diciotti, con la procura catanese che optò per l’archiviazione, ma non il tribunale dei ministri, che ha invece chiesto il processo a carico di Salvini. Infine, come ricorda Repubblica, c’è una questione interna allo stesso Movimento 5 Stelle, visto che il ministro Bonafede sarebbe stato informato dalla vicenda da una settimana, ma senza comunicarlo. I grillini hanno fatto della trasparenza interna uno dei lori capi saldi: cosa succederà questa volta? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SHOW ALL’ARRESTO DI BATTISTI: SALVINI E BONAFEDE INDAGATI
Il 2019 è iniziato con l’arresto e l’estradizione in Italia di Cesare Battisti, latitante da 40 anni e catturato in Bolivia dopo essere scappato dal Brasile. Il 14 gennaio l’ex Br è arrivato in Italia, atteso all’aeroporto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, vestito con la divisa della Polizia, e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. E non sono mancate le polemiche per la ipermediaticità del fatto, con la conferenza stampa organizzata direttamente sulla pista. A scatenare il caos è stato però il video postato dal Guardasigilli su Facebook che mostrava i momenti salienti della presa in consegna del terrorista, con tanto di musichetta di sottofondo. Ma non è finita qui, come riporta Il Giornale: i due ministri sono stati iscritti al registro degli indagati per non aver tutelato la dignità del detenuto.
ARRESTO CESARE BATTISTI: SALVINI E BONAFEDE INDAGATI
I due esponenti dell’esecutivo di Giuseppe Conte sono al centro del fascicolo aperto presso la Procura di Roma, che ha fatto domanda di archiviazione depositandola presso il tribunale dei ministri. Sia Matteo Salvini che Alfonso Bonafede avrebbero violato la legge per la mancata adozione delle opportune cautele dirette a proteggere le persone in arresto dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità. Il ministro della Giustizia è finito nel mirino della Procura capitolina per il video, con il terrorista che «veniva esibito come un trofeo nel passaggio e nella consegna tra le varie forze dell’ordine». Dopo il caso Diciotti, la palla passa nuovamente al tribunale dei ministri, che potrebbe anche respingere la richiesta della Procura di Roma.