Il ministro Guido Crosetto parla del suo piano per la difesa: grazie agli E5 si darà nuovo vigore all'intera UE, pur lavorando esclusivamente alla pace
Da diversi mesi a questa parte, il tema della Difesa – sia nazionale che europea – è stato frequentemente al centro del dibattito pubblico e politico, con alcuni leader europei e internazionali che sostengono la necessità di investire sulla difesa per continuare a vivere nella pace che da sempre caratterizza l’Occidente: tra questi c’è anche il ministro Guido Crosetto – che nel governo di Giorgia Meloni è titolare proprio del dicastero della Difesa –, recentemente intervistato da Il Tempo dopo l’incontro dei cosiddetti E5, che raccoglie (oltre ovviamente allo stesso Crosetto) gli omologhi di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia.
Un incontro importante che dovrebbe portare – spiega il ministro Crosetto al Tempo – a una “difesa europea più credibile e coesa”: il progetto è articolato e parte dall’arrivare a quel “2% del PIL” investito in Difesa secondo i principi NATO, passando per nuovi “progetti comuni” europei per rafforzare “l’industria” e arrivando fino al proposto “Patto europeo per la difesa”, in grado di superare la “frammentazione” degli eserciti nazionali in un’unica grande forza coordinata, ma potenzialmente anche indipendente; il tutto precisando che, concretamente, oggi “l’E5 (…) è già il volano della nuova Difesa UE”.
Guido Crosetto: “Per non restare indietro sullo scenario geopolitico, dobbiamo rafforzarci militarmente”
Concretamente, Crosetto ci tiene a ricordare che oggi l’Italia è al centro di numerosi pericoli legati ai “velocissimi cambiamenti degli scenari economici, sociali, tecnologici, industriali e geopolitici” dell’intero mondo, con alcune nazioni – che non nomina esplicitamente – che non si fanno problemi a usare la leva della “forza per acquisire peso, rilevanza e ricchezza”: in tal senso, secondo il ministro Crosetto, è necessario che “la NATO e l’Europa [diventino] ancora più importanti”; lavorando soprattutto a un futuro in cui “diplomazia, trattati e accordi pacifici” tornino a contare rispetto alla “forza”, ma senza che l’Europa si trovi senza “capacità di autodifesa e deterrenza”.
Parlando ancora dello scenario italiano, oltre a sottolineare che il governo sta facendo tutto il possibile per arrivare a quella spesa del 2% per la Difesa, il ministro Crosetto precisa di star lavorando a un “modello parallelo alle forze armate professioniste”: una sorta di leva che resti del tutto “volontaria”, al contempo “moderna e flessibile”, con una sorta di “servizio alla Repubblica di 6 o 9 mesi” che sia egualmente “militare e civile”; in grado di rafforzare il nostro esercito e di offrire “opportunità di carriera per i giovani”.
La posizione del ministro Crosetto sulle guerre: “Sosteniamo Israele e Ucraina, ma le vittime civili sono ingiustificabili”
Soffermandosi sullo scenario globale appena evocato, il ministro Guido Crosetto ci tiene a ricordare che, sul fronte del Medio Oriente, la posizione dell’Italia resta quella di amicizia con Israele, pur non ignorando il fatto che “la sacrosanta guerra ad Hamas non rende moralmente accettabile la morte di innocenti” e tutto ciò che sta accadendo a Gaza: l’unica vera soluzione – secondo l’inquilino di Palazzo Baracchini – è quella di “due popoli, due Stati”, con Roma che continuerà a “difendere il diritto alla sicurezza di Israele”, chiedendo al contempo “il rispetto del diritto internazionale” a Tel Aviv.
Sul fronte dell’Ucraina, invece, il ministro Crosetto parla di piena e completa vicinanza al popolo ucraino e alla difesa di Kiev, chiedendo che non si legittimi l’uso della forza da parte della Russia per evitare di creare un “pericoloso precedente”: in tal senso, torna importante il tema della difesa, perché – spiega – “finché Mosca percepirà di avere un margine militare” superiore a quello ucraino ed europeo, “sarà sempre poco incline (…) a un cessate il fuoco” e, fermo restando che l’UE deve sempre e solo propendere per il dialogo, “con un salto industriale e strategico nella difesa, [può riequilibrare] lo scenario e rendere possibile una vera pace”.
