Il ministro Guido Crosetto a Quarta Repubblica ha commentato i più importanti fascicoli esteri, tra la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente
Nella diretta di ieri sera di Quarta Repubblica – il programma condotto da Nicola Porro e in onda tutti i lunedì in prima serata su Rete 4 – è stato ospitato il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha commentato tutti i più importanti scenari esteri attuali: dalla guerra in Ucraina a quella in Medio Oriente, passando per Trump, parlando anche di fascicoli interni come l’attuale stato della difesa italiana, al centro – esattamente come quella europea e occidentale in generale – di ingenti investimenti legati alle tensioni geopolitiche internazionali.
Partendo proprio da qui, il ministro Crosetto ci tiene a mettere in chiaro fin da subito che “l’industria delle armi sta ripartendo e quest’anno aumenterà la produzione del 40%”, passando poi al “100% il prossimo anno” con le “prime consegne dei sistemi di difesa” nuovi che arriveranno nel frattempo; mentre, a livello umano, secondo il ministro Crosetto ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento sono “professionalità e tecnici che normalmente non abbiamo, come gli esperti di intelligenza artificiale”, che entreranno a far parte dei riservisti, assieme anche a nuove “forze armate” tradizionali che sopperiscano “alle tantissime uscite” e rimpolpino il numero – ridotto per legge in epoca di pace – di soldati attivi.
Incalzato sulle critiche politiche mosse dall’opposizione – e in particolare dal leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte – il ministro Crosetto preferisce non entrare in polemiche, precisando tuttavia che ritiene la sua un’opposizione che “fa male al Paese per un paio di voti in più”, esattamente come quando si raccontò all’estero che “Fratelli d’Italia è un partito di estrema destra per indebolire il governo”: una mossa, a suo avviso, “poco intelligente”, perché ciò che si ottiene – oltre ai due voti citati prima – è solamente “indebolire (…) gli interessi dell’Italia” intera.
Il ministro Guido Crosetto: “In Ucraina ormai è ovvio che Putin non voglia alcuna pace, ma i Volenterosi non sono la soluzione”
Lasciando da parte gli interni, Giuseppe Conte e la difesa, il ministro Guido Crosetto nella sua intervista è presto passato agli esteri, partendo dalla guerra in Ucraina, per la quale – ricorda, a scanso di critiche dall’opposizione – è stato fatto “tutto quello che andava fatto aiutando una nazione a sopravvivere [e] cercando in ogni modo di raggiungere la pace”, sostenendo anche posizioni “talvolta fastidiose (…) per i nostri alleati”: a livello generale – ed è stato anche Trump a rendersene conto – attualmente la certezza è che “Putin non è interessato alla pace”, dimostrata perfettamente dal fatto che “ha lanciato due nuove campagne per aumentare i militari” e ha aumentato “la produzione di armi superando totalmente la NATO”.
Sempre sul tema dell’Ucraina, il ministro Crosetto ci tiene anche a spiegare che l’assenza italiana al vertice dei volenterosi è legata al fatto che “fino a quando non ci saranno le condizioni in cui sarà accettata una pace (…), pensare a costruire lo scenario successivo è un passo un po’ inutile”: la posizione italiana resta la stessa di sempre, con l’Onu a garantire la pace dopo aver raggiunto un accordo, perché – spiega – “in ogni caso, finché ci sarà il veto della Russia non ci sarà neppure la pace e anche la Cina si è messa a disposizione”; mettendo un attimo da parte coalizioni ipotetiche “già di principio viste negativamente dalla Russia” e che rischiano solamente di “aprire un altro conflitto”.
L’ultimo capitolo dell’intervista di Guido Crosetto a Quarta Repubblica è, infine, ovviamente dedicato al Medio Oriente, sul quale mette in chiaro immediatamente che “il governo italiano è quello che ha avuto le posizioni più chiare e univoche”, attirando anche parecchie critiche quando “ha chiesto di ridurre la morte dei civili palestinesi”: l’obiettivo, qui, deve essere quello “dei Due popoli e Due Stati” e lo stesso ministro Crosetto non fatica a criticare Netanyahu, che – spiega – “secondo me sta sbagliando tutto, perché la sacrosanta guerra ad Hamas ha dei limiti e delle barriere, che ha superato”.
