Delitto di Garlasco, il lavoro della Procura di Pavia iniziato un anno fa: cosa ha raccontato la Iena Alessandro De Giuseppe sulla nuova inchiesta
Depistaggi, paura, omertà e indagini fatte male: è in questo tessuto di “carboni ardenti” che la Procura di Pavia, guidata dal procuratore Fabio Napoleone, avrebbe ripreso in mano il caso del delitto di Garlasco procedendo all’apertura di una nuova inchiesta con al centro una “vecchia conoscenza” investigativa: Andrea Sempio.
Un’indagine, quella sull’amico del fratello di Chiara Poggi nuovamente sospettato dell’omicidio dopo l’archiviazione del 2017, “che era pronta un anno fa“. Lo ha rivelato il giornalista Alessandro De Giuseppe, che si occupa da anni della vicenda per il programma Le Iene, nel format YouTube del documentarista Federico Liguori, ma che avrebbe incontrato diversi ostacoli prima di sfociare nel colpo di scena dell’ennesima iscrizione del giovane nel registro notizie di reato. L’ipotesi in testa al fascicolo è omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi (finora unico finito a processo e condannato in via definitiva).
Le ombre intorno al caso di Chiara Poggi sembrano tutt’altro che dissipate: se Alberto Stasi fosse davvero innocente, sarebbe vittima di un errore giudiziario o di una trama creata da qualcuno per proteggere il vero killer? L’interrogativo non è peregrino se si guarda alla scia di colpi di scena che stanno invadendo il campo delle attuali indagini, ora dopo ora.
Delitto di Garlasco, la nuova indagine su Sempio “pronta da un anno ma partita adesso”
Secondo quanto descritto dalla Iena De Giuseppe, la nuova indagine dei pm di Pavia su Sempio era quindi pronta da un anno ma “è partita adesso” per non meglio precisati ostacoli poi superati dal procuratore Fabio Napoleone. “Uno tosto – ha commentato il giornalista –, un magistrato integerrimo, mi ricorda Falcone e Borsellino. Non ha paura di cercare la verità, non ha paura di influenze, di citazioni politiche, di chi possa intervenire per inquinare o depistare o coprire…“.
Nel corso del suo intervento nel canale di Federico Liguori, Alessandro De Giuseppe ha dichiarato di essere a conoscenza del fatto che il racconto del supertestimone scovato con Le Iene (colui che, poche settimane fa, ha condotto gli investigatori nel canale di Tromello a caccia della possibile arma del delitto) avrebbe trovato un importantissimo riscontro all’esito delle ricerche. “Pare sia stato trovato il borsone di cui parlava il supertestimone, contenente un attizzatoio da camino di cui si ignora la forma, non ce l’hanno detto, una mazzetta da muratore, quindi un martello particolare, poi un’ascia con la testa staccata dal manico“.
