Patrice Evra chiama Marotta alla Juventus. L’ex terzino francese, che ha militato in passato anche tra le fila della Vecchia Signora, non è nuovo ad alcuni divertenti exploit sui social network, con particolare riferimento ai video su Instagram e proprio su questa piattaforma ha lanciato il proprio appello nei confronti del dirigente nerazzurro: “Ora anche Marotta deve tornare – ha asserito -. Non farmi arrabbiare, torna a casa, che all’Inter non ci sono più soldi. All’Inter vinci e poi Conte va via, non è la Juve che vinci ogni anno: la Vecchia Signora non molla mai”.
Coloro che seguono l’ex giocatore di calcio con costanza, sanno quanto sia rimasto legato ai colori bianconeri e quanto sul web professi il proprio amore nei confronti della società della Continassa, che recentemente ha riaffidato la panchina della Prima Squadra a Massimiliano Allegri, dopo le parentesi Maurizio Sarri e Andrea Pirlo, entrambe durate un anno. Adesso, a detta dell’ex laterale della Nazionale francese e, tra le altre, del Manchester United, anche per Beppe Marotta è giunto il momento di ritornare a Torino.
EVRA: “MAROTTA, TORNA ALLA JUVE, DOVE L’OBIETTIVO È VINCERE”
Nel suo appello video a Beppe Marotta, Patrice Evra ha voluto rimarcare come il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, abbia in testa il chiodo fisso della vittoria, aspetto che in pochi altri possono fregiarsi di possedere. Tuttavia, appare improbabile che il dirigente dell’Inter possa fare ritorno all’ombra della Mole Antonelliana nell’immediato, dal momento che l’asset dirigenziale zebrato è stato appena ridefinito, con la promozione di Federico Cherubini nel ruolo che fu di Fabio Paratici e l’ingresso in qualità di amministratore delegato dell’ex ferrarista Maurizio Arrivabene.
Nel suo filmato, Evra ha poi dato ulteriore spettacolo, intonando il ritornello di “Nel blu dipinto di blu”, storico successo di Domenico Modugno, ma sostituendo il verbo “volare” con “gufare”, rivolgendosi a tutti coloro che hanno sperato la scorsa stagione che la Juventus non centrasse l’obiettivo minimo, ergo la qualificazione in Champions League: “Il vostro mestiere è gufare la Vecchia Signora, che alla fine non molla mai. Ma è normale che la gente rosichi: tanti scudetti di fila… Questa gente ha sofferto, dobbiamo capirli. Approfitto per salutare Andrea Pirlo, che ha fatto un grande lavoro e deve essere orgoglioso di quello che ha fatto”.
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