Francesca Fialdini, l’impegno sociale in supporto dei giovani in difficoltà con il proprio corpo
La puntata odierna de La Volta Buona è stata impreziosita dalla presenza di Francesca Fialdini, amata conduttrice impegnata in tematiche di grande rilevanza sociale, come i disturbi alimentari e le difficoltà dei giovani nel riconoscersi nel proprio corpo. Alla conduzione di “Fame d’amore” ha raccontato storie difficili, toccanti, di ragazzi che lottano quotidianamente contro il peso del giudizio degli altri alla ricerca di consapevolezza, certezze.
“Oggi ero in un liceo romano e raccontavo di come io stessa quando il mio corpo è cambiato all’improvviso mi ha messo a disagio, mi coprivo. Sono passata dall’estate che ero una bambina all’autunno che ero diventata una donna, non riuscivo a riconoscermi”. Inizia così il racconto di Francesca Fialdini che in prima persona ha affrontato le difficoltà nel riconoscere il proprio corpo nel passaggio dalla giovane età a quella adulta.
Francesca Fialdini a La Volta Buona: “Non avevo capito che la mia migliore amica aveva un disturbo alimentare…”
Proseguendo nel suo racconto a La Volta Buona, Francesca Fialdini ha spiegato come da parte dei genitori non dovrebbe esserci pudore nell’affrontare determinate tematiche, offrendo dunque ai figli un supporto non solo necessario ma fondamentale. “C’è qualcuno che ti aiuta? Non ci dovrebbe essere pudore, è quella la fase della nostra vita in cui abbiamo bisogno di essere amati a prescindere da come cambia il nostro corpo, dall’aspetto esteriore”. La conduttrice ha poi aggiunto: “Io mi coprivo, mettevo i maglioni di mio padre e a volte anche dei jeans troppo grandi per me. Avevo questo bisogno perché quel corpo non lo riconoscevo”.
Francesca Fialdini, parlando dei disturbi di tipo alimentare, ha dunque raccontato la storia della sua migliore amica. “Sono stata un’adolescente che mangiava, anche se capivo che il corpo andava gestito in un certo modo, davo comunque sfogo a quella necessità vitale. Alla mia migliore amica invece è successo, l’ho vista che selezionava il cibo, che contava le cose che mangiavo io. Questi sono segnali che bisogna riconoscere… Io non avevo capito che la mia migliore amica aveva un disturbo perché non se ne parlava, si faceva fatica a parlarne soprattutto in televisione non si parlava di bulimia”. La conduttrice ha poi aggiunto: “Oggi un ragazzo mi ha detto: ‘Se io mi faccio schifo, e la società mi vuole magro, io mi spacco e vado in palestra’, questa si chiama vigoressia… Se una ragazza anoressica la vediamo immediatamente e la riconosciamo, forse un ragazzo che vive questa patologia facciamo più fatica a riconoscerlo”.