IL CLANDESTINO/ La serie crime che riesce a non farsi schiacciare dalla prevedibilità

- Gianni Foresti

Su Rai Uno stasera va in onda una nuova puntata de Il Clandestino, la serie tv crime con protagonista Edoardo Leo

Il Clandestino PhGiuliaBertini1280 640x300.jpeg Il Clandestino, la serie tv in onda su Rai Uno (Foto di Giulia Bertini)

Sono andate in onda al lunedì in prima serata su Rai Uno due puntate de Il Clandestino che potete rivedere su RaiPlay. In totale saranno sei e ciascuna è formata da due episodi a sé stanti, fatti e finiti. Gli ascolti sono stati per ora buoni, Il Clandestino ha sempre battuto l’inguardabile Isola dei famosi di Canale 5.

Luca Travaglia (Edoardo Leo) è un ex ispettore capo dell’antiterrorismo che ha lasciato la divisa, la sua compagna Khadija (Lavinia Longhi) è morta da kamikaze in un’esplosione terroristica. Non aveva sospettato mai nulla della seconda vita della compagna e questo lo deprime insieme al fatto che un giovane agente ha perduto l’uso delle gambe. Lasciati i servizi segreti si è trasferito da Roma a Milano, beve alcolici a più non posso per lenire il dolore e le ferite, ha al fondo un senso di colpa. È malmostoso, irritabile, incazzato con se stesso e il mondo. Trova rifugio nel garage di un meccanico cingalese Palitha (Hassani Shapi) sbarcando il lunario come bodyguard per le discoteche. Vive di fatto nel sottobosco e da qui il soprannome di Il Clandestino che è il titolo della serie.

Un suo compagno dell’antiterrorismo Claudio Maganza (Fausto Sciarrapa), promosso vice questore a Milano, in nome della vecchia amicizia che Travaglia disconosce gli procura un lavoro sporadico di accompagnatore di Carolina, moglie del Presidente Fondo monetario europeo, sempre assente, che non se la fila per niente.

Tutti questi personaggi citati del film Il Clandestino s’intrecciano continuamente negli episodi in cui pian piano si scopre, con flashback, il passato di Travaglia con Khadija.

Per un evento malavitoso accaduto nell’officina di Palitha, il nostro ex pulotto si mette a indagare per risolvere la situazione e il meccanico cingalese s’inventa una società investigativa con tanto di volantini e magliette gadget: Il Clandestino.

Travaglia non ne vuol sapere, ma i fatti accadono e deve pur sbarcare il lunario.

Come dicevo, ogni episodio de Il Clandestino ha un’inizio e una fine. Nel primo, La piccola Milano, c’è un finto agguato, la droga e un’organizzazione criminale composta da egiziani. Nel secondo episodio, Milano Calibro 9×19, un rapinatore viene ucciso da un gioielliere in un tentativo di rapina e si scopre un commercio di armi e preziosi. Chinatown è il terzo episodio, un politico milanese corrotto, adultero, centri massaggi cinesi e ‘ndrangheta. Nell’ultimo episodio de Il Cladestino, La settimana della moda, l’ex sbirro deve proteggere una modella araba che sfila in passerella oggetto di una fatwa.

Nulla è come appare, ma non ve lo rivelo.

Edoardo Leo è l’ex sbirro Travaglia, che quando parte in azione dimentica di essere depresso, di affogare nell’alcol i suoi dolori. Se siete appassionati del genere crime, romanzi e serie tv, avrete notato che la maggior parte dei protagonisti hanno avuto una vita con trascorsi drammatici. A memoria si salvano solo Montalbano e Coliandro. Lo sbirro maledetto acchiappa perché nonostante i suoi problemi risolve sempre brillantemente i casi.

Edoardo Leo interpreta il ruolo molto bene, ho un debole per lui già da tempo e lo promuovo a pieni voti.

L’esatto opposto del nostro eroe è il meccanico cingalese Palitha: in Italia da vent’anni parla l’italiano meglio di Travaglia, è creativo, estroverso, simpatico, fa battute a raffica. Lui è il personaggio che controbilancia il Clandestino. Lo interpreta Hassani Shapi, non è una star, ma è attivo sia nel cinema che in televisione. Anche lui promosso sul campo.

Nella serie tv Il Clandestino vengono passate in rassegna più o meno tutte le attività criminali che più o meno vi sono nella realtà. Prevedibili saranno le prossime situazioni, ma ciò non toglie…

Grande il senso di giustizia che ha Travaglia nonostante la sua vita … travagliata. Quando si mette sul pezzo dimentica il suo dolore e la solitudine. Per ora non è in pace e non ha speranza. Vedremo il prosieguo.

Gli autori de Il Clandestino una scivolata potevano risparmiarsela: l’esaltazione del rapporto omosessuale con tanto di bacio in bocca tra il vice-questore e il suo amichetto. Si ricade nella corrente odierna del mainstream per compiacere e alzare gli ascolti.

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