Katia Ricciarelli, come riporta Repubblica, ha ricordato il grande amore per Pippo Baudo: dal "colpo di fulmine" al retroscena sul matrimonio a Militello
Katia Ricciarelli ricorda Pippo Baudo alla camera ardente: “Fu vero amore“
La morte di Pippo Baudo ha scosso il mondo della televisione e dello spettacolo e, in particolare, la vita di coloro che l’hanno conosciuto e amato da vicino. Tra questi troviamo Katia Ricciarelli, che nelle scorse ore ha commentato addolorata la notizia della morte dell’ex marito, presentandosi alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie a Roma supportata dall’amica Mara Venier.
La cantante lirica e lo storico presentatore Rai hanno condiviso un lungo matrimonio in passato, iniziato nel 1986 e conclusosi nel 2004 con la separazione e 3 anni più tardi con il divorzio in forma ufficiale. Una lunga storia d’amore che, nonostante la rottura, è rimasta nel cuore della cantante.
Proprio in occasione del suo arrivo alla camera ardente, sotto braccio con Mara Venier, Katia Ricciarelli ha rilasciato altre importanti dichiarazioni sul grande amore per Pippo Baudo, riportate da Repubblica. “È stato vero amore“, ha ammesso.
Katia Ricciarelli, il matrimonio a Militello e il primo incontro con Pippo Baudo
Katia Ricciarelli, durante la camera ardente, ha anche incontrato e abbracciato Tiziana, la figlia che Pippo Baudo ha avuto nel 1970 dal precedente matrimonio con Angela Lippi. “Io ho fede, credo profondamente, so che ci ha visto. Dovevo essere qui. Non ci sentivamo più“, ha commentato la cantante lirica in riferimento alla sua presenza al Teatro delle Vittorie in un momento così doloroso.
Sempre come riporta Repubblica, la cantante lirica ha anche ricordato il matrimonio con Baudo a Militello, quando “i fotografi mi chiedevano di mettermi e rimettermi la fede, per farla vedere bene […] Mi sono sposata il giorno del mio compleanno, 40 anni, Pippo ne aveva dieci di più. Il giorno dopo siamo partiti per Mosca, avevo una serie di concerti“.
Prima del matrimonio c’è stato un profondo innamoramento, “un colpo di fulmine” che viene da lei così raccontato: “Ricordo la mia corsa sulle scale, all’Ara Pacis: lui mi aspettava all’Hotel Quirinale“.