Si parla di Liliana Resinovich a Ore 14 Sera e il talk ha parlato con il ristoratore che ha detto di aver visto Lilli un anno prima della morte
Anche a Ore 14 Sera ci si è occupati di Liliana Resinovich e della novità della testimonianza del ristoratore Alfonso Buonocore, che si è presentato da Sebastiano Visintin spiegandogli di avere una cosa da dirgli sulla moglie. Il talk condotto da Milo Infante ha parlato proprio con lo stesso ristoratore che ha raccontato: “Liliana Resinovich e Sebastiano venivano spesso a cena da me e quella sera Liliana mi ha visto con questi sacchi in mano e mi ha chiesto se gliene davo uno come quello che avevo e gliel’ho dato, poi il giorno dopo mi ha chiesto un altro sacco e gliel’ho dato. Per me la storia è finita là, ha aggiunto di non dire niente al marito? Esatto”.
Quindi ha proseguito: “Mi è sembrata normale, non è che la conoscevo sino in fondo, la conoscevo solo come cliente e basta. Perché è venuta proprio da me a chiedere i sacchi? Perché non sono come quelli che trovi al supermercato, sono dei sacchi industriali, hanno anche delle misure diverse. Quando ho saputo che dei sacchi neri erano sul cadavere di Liliana ho pensato fra me e me che magari potevano essere gli stessi che gli avevo dato io. Perché non l’ho detto subito? Ho aspettato che si calmassero le acque, l’ho fatto perché c’era una signora che non c’era più, solo per quello. Se avessi parlato all’epoca sarebbe stato più utile alle indagini? Sicuramente sì, rimpiango di non aver parlato subito però ho aspettato che si calmassero le acque ed ho fatto peggio. Sebastiano mi ha registrato e mi ha portato in questura per sollevare altro polverone”.
LILIANA RESINOVICH, IL RACCONTO DI SEBASTIANO: “SONO PIENO DI QUERELE”
In studio a Ore 14 Sera vi era proprio Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, che ha commentato: “Sono 4 anni che vado avanti con questo clima, quello che è successo negli ultimi giorni… avevo un’udienza in tribunale, mi devo difendere da tante querele, sono tantissime e non saprei dirti nemmeno quante, non so se forse due. Una è stata giovedì e il giudice ha detto che si riserva e poi un’altra venerdì e mi è arrivato anche un qualcosa dalla procura, forse ci sono delle querele che devono essere visualizzate. Mi querelano i vicini di casa, Gabriella e Salvatore”.
Milo Infante nota la fede al dito di Sebastiano: “Porto sempre la fede, sempre, Liliana è sempre con me”, ha replicato. Quindi l’intervista è virata sul ristoratore e il marito di Liliana Resinovich ha spiegato: “Mi son trovato questa persona davanti casa, apro la porta, mi ha chiesto se si ricordava chi fosse, poi si è presentato e mi ha detto che doveva dirmi qualcosa di importante su Liliana Resinovich e lì sono collassato, mi si è gelato il sangue, avevo il telefono in mano perché stavo parlando con una giornalista, ho staccato la comunicazione, ho messo il registratore e mi sono messo il telefono in tasca e ho atteso cosa mi dovesse dire perché ero sconvolto. Siamo andati in cucina, ci siamo seduti ed ho registrato cinque minuti di conversazione”.

LILIANA RESINOVICH, IL RACCONTO DI SEBASTIANO: “NON AVEVO CAPITO…”
Sebastiano non aveva capito inizialmente a che periodo si rifacesse la testimonianza: “Perché ha parlato di Covid e siamo stati diversi anni con le restrizioni”. Quindi ha proseguito nel suo racconto: “Poi io sono andato in questura la domenica ma era chiusa, son tornato lunedì, ho aspettato una mezz’ora sotto, mi hanno detto di attendere, poi è venuta un’agente, mi ha accompagnato su, mi ha fatto attendere di fronte all’ufficio un’ora e mezza, ho chiesto se potessi dare questa registrazione ma non aveva ancora avuto l’autorizzazione, ho chiesto se potevo farla sentire, poi ho chiamato l’avvocato e mi ha detto di andare via”.
E ancora: “Sui sacchi neri mi è stato detto che i sacchi che coprivano il corpo di Lilli erano quelli a strappo che si trovano al supermercato e non di questo tipo”. Poi ha concluso: “Parlando con alcuni giornalisti che conosco e che si sono interessati al caso mi hanno detto che la pizzeria del ristoratore è stata chiusa nel ’19/’20”.
