IL MATRIMONIO TRA LOREDANA BERTÈ E BJORN BORG. 33 ANNI DOPO
Sono passati ormai 33 anni da quel 4 settembre 1989, giorno in cui a Milano si celebrava il matrimonio a sorpresa tra la “diva” della canzone italiana Loredana Bertè, e il fenomeno del tennis mondiale, lo svedese Bjorn Borg.
Intervistata oggi da “Verissimo”, alla grande Loredana può essere che venga chiesto un commento su quanto rimane oggi, 33 anni dopo quell’incredibile sposalizio senza ”happy ending”. Solo un anno fa infatti a “Io Donna”, la sorella di Mia Martini confessò quale grande errore fosse stato per la sua carriera lasciare tutto per seguire il campione di Wimbledon in Svezia. «La mia fesseria più grande. Credevo di farmi una famiglia ma non è andata così», raccontò Loredana Bertè rammentando di come Borg non tollerasse gli impegni musicali e discografici dell’artista. Un amore che molti definirono “tossico” specie per quanto avvenne solo due anni dopo il matrimonio: prima minacciò di togliersi la vita lui a poche settimane dalle nozze, poi nel 1991 fu lei a tentare il suicidio, salvata dai medici del Fatebenefratelli di Milano. Conosciuto anni prima quando Loredana era ancora fidanzata di Adriano Panatta, è nell’estate del 1988 che scattò la scintilla tra Bjorn e la bella cantante: cominciò una burrascosa relazione che portò in primis al matrimonio al riparo da occhi indiscreti nel Comune di Milano (prima rito civile poi religioso), poi una lunga serie di “follie” e addirittura di minacce e sfiorate tragedie.
BERTÈ-BORG: LA FANTASIA (FOLLE) AL POTERE
«Per provocarlo e fargli vedere che di buttare tutto per aria ero capace anch’io, ingoiai cento barbiturici», raccontò anni dopo Loredana Bertè ricordando gli anni passati con Bjorn.
La loro storia d’amore finì nel 1992 con Loredana Bertè che arrivò a picchiare Borg dopo aver scoperto il marito in hotel, pare, con due prostitute: «L’ho sposato perché si era presentato in un modo: I love you, honey, poi è diventato un altro. Con Borg ho perso sentimenti e conti in banca. Pagavo sempre io, i miliardari non hanno mai soldi in tasca. Anche oggi, se ci ripenso, non lo so se è stato amore vero, sono stata trascinata dall’idea che potesse essere per sempre, e io non avevo mai avuto niente per sempre. Dovevo lasciarlo prima», raccontò al “Corriere della Sera” la stessa Lory in riferimento a quel matrimonio così chiacchierato, eppure così tormentato. Prima di sposarsi tentarono in tutti i modi di far depistare media e paparazzi dal sapere gli esatti spostamenti i giorni prima del matrimonio “segreto”, e in parte ci riuscirono: ma proprio quella richiesta di “privacy” dal mondo esterno fu una degli elementi più “impossibili” da mantenere nei mesi successivi. «Non mi lasciava un secondo. A ogni piazza, gli davano le chiavi ufficiali della città: “Abbiamo l’onore di avere con noi Björn Borg”. A un certo punto lo affrontai: “Ma è il tour mio o il tuo?”. Lui la mise giù dura: “Torniamo a Stoccolma” e mi fece stracciare un contratto milionario. I manager erano imbufaliti: “Sei pazza” e minacciavano querele. Ancora me lo ricordo Björn che si affaccia dalla scaletta dell’aereo e urla: “Fatemi causa”. Poi la fecero a me. Il circo suonò la grancassa della mia inaffidabilità, mi sporcarono la reputazione, mi massacrarono», raccontò ancora Loredana Bertè nella sua autobiografia “Traslocando”. Una fantasia al potere per entrambi che assieme finì per diventare follia, “vendetta” e ricerca di libertà: lasciarsi, ammette sempre Loredana, è stato un bene per tutti e due.