Manuela Di Centa festeggia 60 anni. Una delle leggende italiane dello sci di fondo più grandi di sempre si è raccontata ai microfoni del “Messaggero Veneto”, dicendo di avere iniziato a sciare a quattro anni e mezzo e di avere subito imparato ad amare la neve, il freddo, la fatica. Crescendo, arrivarono le Olimpiadi, anche se la svolta della sua carriera è datata 1992: “Stavo male, ho cominciato a gonfiarmi, a prendere peso, non riuscivo a stare sveglia, non capivo cosa avessi. I risultati non arrivavano. È stato il momento più brutto. Poi, grazie al professor Conconi, sono stata ricoverata per tre mesi all’ospedale di Pisa e un altro grande, il professor Pinchera, ha scoperto che ormai la mia tiroide non funzionava più”.
Superato quel problema di salute, giunse per lei l’apoteosi ai Giochi olimpici di Lillehammer, dove “ho trovato l’ambiente ideale, la neve scandinava che adoravo e conoscevo bene per essermi allenata là tanti anni, e sci che volavano”. Manuela Di Centa e Stefania Belmondo avevano “caratteri diversi, ma ci rispettavamo e giocavamo molto su questa rivalità. Pensi che io e Stefania ci sentiamo spesso, non abitassimo così lontane ci vedremmo anche molto di più. È stata la mia più grande rivale, ora è un’amica”.
MANUELA DI CENTA: “ALBERTO TOMBA MI CHIESE IL NUMERO DI TELEFONO”
Nel prosieguo del suo intervento sul “Messaggero Veneto”, Manuela Di Centa ha ricordato quando, alla festa FISI per l’Atleta dell’Anno, si presentò con indosso un vestito di Valentino acquistato in via Monte Napoleone e Alberto Tomba “mi chiese il numero di telefono. Pensava non fossi un’atleta… No, non siamo usciti insieme!”. Fra le cose che più anno fatto soffrire la fondista, c’è stato l’accostamento al doping “proprio mentre stavo combattendo una malattia devastante. Ma ho imparato ad andare avanti e a farmi forza dalle critiche”.
Dopo il ritiro dall’agonismo, Manuela Di Centa è divenuta membro del CIO (“Una cosa di cui vado fiera, i campioni devono poter avere voce”) e ha intrapreso la carriera televisiva e politica (“Mi volle Berlusconi. In Parlamento una delle mie più grandi soddisfazioni è quella di aver fatto istituire i licei sportivi. Gli atleti devono poter studiare al momento giusto”). I suoi sportivi preferiti di oggi sono le biatlete azzurre Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi, le sciatrici Sofia Goggia e Federica Brignone e, soprattutto, l’americana Mikaela Shiffrin, per “la sua spontaneità e come si racconta sui social. Sì, mi sarebbe piaciuto ci fossero i social durante la mia carriera agonistica”.