Matteo Pessina, l’amore per il Monza che viaggia nel tempo: “Avevo 9 anni…”
Matteo Pessina è stato uno dei primi calciatori a sposare la causa Monza; la squadra neopromossa in Serie A la scorsa stagione era partita con un calciomercato infuocato. Tanti nomi nuovi, una nuova ossatura; con l’unico obiettivo di sorprendere anche nella massima serie del calcio italiano. Dopo un avvio altalenante, la squadra ha cambiato volto sotto la guida di mister Raffaele Palladino; 11esimo posto e 52 punti. Un’annata da incorniciare per il capitano del Monza Matteo Pessina e compagni, che hanno chiuso a soli 10 punti dai piazzamenti Uefa alla “prima” in Serie A.
Una nuova stagione per il Monza è quasi pronta per iniziare e nel frattempo Matteo Pessina, capitano e centrocampista simbolo del progetto e della nazionale, si è concesso una breve intervista per il Corriere della Sera. “Avevo 9 anni quando lasciai la Dominante per trasferirmi al Monza. Rimasi lì per otto anni quando Adriano Galliani mi condusse al Milan nell’ambito di un’operazione romantica”. Inizia così il capitano dei brianzoli, raccontando come il suo amore per la squadra sia nato quando era solo un piccolo sognatore. “Cosa mi disse Galliani al primo colloquio 8 anni fa? Andai in sede per firmare il contratto con i rossoneri accompagnato da mia sorella e da mio papà; fu lui a ricordare a Galliani che era l’amministratore di condominio del palazzo dove abitava mio nonno. Era proprio destino che ci dovessimo rincontrare”.
Matteo Pessina e le responsabilità da capitano del Monza: “Senso di appartenenza differente…”
Nel prosieguo dell’intervista per il Corriere della Sera, Matteo Pessina ha avuto modo di sottolinare l’onere e l’onore di indossare la fascia di capitano: “Mister Palladino dice che dopo una sconfitta io sono di umore nero perchè ho un senso di appartenenza differente“. Proseguendo, il centrocampista della nazionale ha spiegato anche per quale ragione ha deciso di sposare il progetto del Monza nonostante, con l’Atalanta, avesse la possibilità di ambire ad un palcoscenico internazionale. “Con l’Atalanta ho giocato in Champions, ma a Monza ho sposato il progetto”. Il capitano rivela poi le sue sensazioni dopo la scomparsa del patron Silvio Berlusconi: “Siamo sconvolti anche se lui è presente a Monzello: le sue parole tappezzano i muri del centro sportivo…“.
Sempre in riferimento al compianto Silvio Berlusconi, Matteo Pessina rivela un toccante aneddoto. “Ricevo una chiamata da un numero che non conosco e non rispondo; dopo un minuto arriva un messaggio: ‘Il presidente Berlusconi la sta cercando’. Non faccio in tempo a richiamare che squilla di nuovo il telefono: era lui che voleva farmi i complimenti per il gol a Malta in Nazionale“. Verso la conclusione, il capitano del Monza si lascia andare a qualche piccola curiosità: “Cosa faccio nel tempo libero? Studio Economia alla Luiss di Roma. Ho scelto quella università perché ha organizzato un corso bellissimo per gli sportivi… I miei genitori mi avevano avvertito: se il calcio è la tua strada ti appoggiamo, ma devi portare avanti gli studi!“