MILAN, I PASSAGGI DI MANO DOPO L’ERA BERLUSCONI
I quadri dirigenziali del Milan sono mutati nel corso degli ultimi anni, da quando Berlusconi vendette a Li Yonghong che lasciò quasi subito il Milan ad Elliott il quale aveva garantito il suo prestito al faccendiere cinese proprio con il Milan, che divenne suo a causa dell’insolvenza del cinese titolare del predetto prestito che ebbe a sua volta dal fondo Elliott, il quale divenne una oculata proprietà, vincendo pure uno scudetto. Presidente divenne Scaroni, ex Enel. Figura apparentemente senza poteri e di secondo piano, che garantiva però prestigio e capacità gestionali per via del suo passato. I poteri li aveva l’amministratore delegato Gazidis che era stato all’Arsenal che poi si defilò per una grave malattia alla gola.
Coordinatore divenne Boban che lasciò per divergenze di vedute gestionali con la proprietà del fondo Elliott la quale nominò direttore tecnico la bandiera rossonera Paolo Maldini che era una cerniera fra squadra e proprietà grazie pure all’aiuto di Massara nominato direttore sportivo e che aveva collaborato con Roma ed Inter. Collaborando con Pioli si formò un trio che funzionava benissimo e contribuì alla vittoria dell’ultimo scudetto. Dicono che Maldini non fosse ben visto a causa della sua mira a sostituire Gazidis come AD per cui non venne rinnovata la sua collaborazione e di concerto neppure quella di Massara.
DALLA PANCHINA ALLA SQUADRA: COME CAMBIA IL MILAN
Nel frattempo Elliott vendette al fondo Red Bird con interessi pure al Tolosa, Red Bird di Jerry Cardinale che si fece finanziare come Li Yonghong buona parte del valore del Milan, pare circa 600 milioni al tasso del 7%, mettendo il Milan stesso a garanzia, come Li Yonghong, ma finora la gestione è in attivo addirittura, per cui può operare sul mercato. Cardinale opera mettendo al suo fianco con pieni poteri Ibrahimovic. Presidente rimane Scaroni come figura di prestigio e visibilità mentre AD viene nominato Furlani con poteri finanziari e non oltre.
Pioli viene così ad assumere un ruolo anche gestionale ma non si sa se verrà confermato o meno. DT è promosso Jeoffrey Moncada che era un ottimo capo degli osservatori, che sa bene di calcio, con DS che viene nominato D’Ottavio. Le questioni rilevanti sono la costruzione o meno di un nuovo stadio per non pagare più gli interessi di San Siro al Comune e l’acquisto di un nuovo centravanti che prenda il posto di Giroud, che a 38 anni lascia per andare ai Los Angeles. La nuova stagione prevede un mercato da svolgersi in autofinanziamento come lo scorso anno quando la cessione di Tonali al Newcastle finanziò tutto il mercato.
(Carlo Cattaneo)