NEK A CON IL CUORE NEL NOME DI FRANCESCO/ Canta Laura non c’è ed è tripudio di cori

- Ilaria Macchi

Nek si presenta tra gli ospiti a Con il cuore nel nome di Francesco e duetta con Francesco Gabbani: le reazioni del pubblico

Filippo Neviani, in arte Nek Filippo Neviani, in arte Nek (Web, 2021)

Con il cuore nel nome di Francesco accoglie Nek

L’evento benefico Con il cuore nel nome di Francesco, condotto da Carlo Conti su Rai Uno, è aperto da Nek, che canta in duo con Francesco Gabbani e sulle note di Imagine dei Beatles, per un invito a dire no alla guerra in corso tra Russia e Ucraina. Nek, inoltre, per incentivare le donazioni benefiche che al termine dell’evento saranno devolute ai più bisognosi, poi canta un pezzo cult del suo repertorio, dal titolo Laura non c’è. E la reazione del pubblico non si fa attendere: tutti gli spettatori accorsi al live benefico dedicano un tripudio di cori a Nek. (Aggiornamento di Serena Granato).

Nek: come reagire ad un momento “no”

Appoggiarsi alla persona amata quando si vive un momento difficile nella propria vita privata a volte è indispensabile e permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo. Anzi, questo modo di agire non può che farci sentire più forti e non deve essere interpretato come un segno di debolezza. Ne sa qualcosa Nek, che ha applicato al meglio questo concetto quando un paio di anni fa è rimasto vittima di un terribile incidente alla mano che ha rischiato di fargli perdere l’uso dell’arto. Il sostegno della moglie, Patrizia Vacondio, è stato costante e provvidenziale.

L’interprete di “Laura non c’è” ha ammesso di avere tradito qualche tempo fa la consorte, ma di essere stato perdonato. Questo brutto episodio è stato così completamente dimenticato, anzi i due sono più innamorati che mai grazie anche alle loro figlie, Beatrice e Martina (lei è nata da una precedente relazione della donna, ma è stata riconosciuta dal cantante.

Nek e l’incidente: il grande sostegno arrivato dalla sua famiglia

Ora che il problema alla mano è solo un ricordo, Nek non ha alcun timore nel raccontare la paura provata in quel momento. Determinante, però, è stata anche la prontezza di riflessi, che lo ha portato ad avviarsi verso l’ospedale in autonomia ben sapendo che se non lo avesse fatto i danni avrebbero potuto essere ben peggiori.

“Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà, ma dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano – ha raccontato a Radio Deejay -. Se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi, nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nei migliori avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al Pronto Soccorso di Sassuolo”

Il cantante riconosce quanto gli affetti siano stati fondamentali: “La famiglia e la realtà in cui vivo sono per me necessari – ha detto a ‘Vanity Fair’ –. Ho sempre bisogno di tornare al nido, fuggendo la popolarità. Un incidente così destabilizza tanto. Ho dovuto tirare fuori le mie risorse. Dio è stato un grande aiuto, avere fede significa porre fiducia in qualcuno. Non mi sono mai sentito solo. Nel dolore ci sie tu, con le armi che hai a disposizione. La fede è un cammino, la mia è in continua evoluzione”.







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