Padrenostro, la vera storia della pellicola diretta da Claudio Noce
“Padrenostro”, il film con Pierfrancesco Favino e grazie al quale ha conquistato la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia, è tratto da una storia vera. Al centro della pellicola, diretta la Claudio Noce, il racconto di una parte della sua storia famigliare, sullo sfondo di una delle fasi cruciali del nostro Paese, quella degli anni di Piombo. Il regista ha voluto raccontare in prima persona come lui abbia vissuto le difficoltà del padre Alfonso Noce, vittima di un brutale attentato avvenuto negli anni Settanta al quale è scampato portandosi però dietro delle profonde conseguenze e terribili ricordi.
Era il 14 dicembre 1976 quando un gruppo dei Nuclei Armati Proletari (NAP) attese l’allora vicequestore Alfonso Noce sotto la sua abitazione nella Capitale e tentò di ucciderlo a colpi di arma da fuoco. Noce, all’epoca dei fatti, era il responsabile della sezione antiterrorismo di Lazio e Abruzzo, dunque bersaglio pregiato dal momento che la sua dipartita avrebbe dovuto rappresentare un segnale politico molto forte. L’attentato però non andò a buon fine.
Alfonso Noce al centro della storia vera Padrenostro: si salvò da attentato
Se Alfonso Noce, protagonista della storia vera a cui si ispira il film “Padrenostro”, riuscì fortunatamente a scampare all’agguato terroristico, nello scontro a fuoco altre due persone rimasero vittime. Una di loro fu un poliziotto della scorta di Noce, Prisco Palumbo di appena 24 anni. La seconda vittima fu invece uno degli assalitori Martino Zichitella. Il vicequestore Noce, invece, miracolosamente si salvò pur rimanendo ferito alle gambe.
Ebbero così inizio le indagini che portarono all’identificazione dei responsabili dell’aggressione da parte della Digos di Roma. Emerse che nel furgone che attendeva il vicequestore fuori dalla sua abitazione il giorno dell’attentato, vi erano alcuni membri del Nucleo Armato 29 Ottobre. Raffaele Piccinino, Ernesto Grasso, Sebastiano Cerullo e Giovanni Gentile Schiavone furono arrestati e successivamente condannati all’ergastolo. Il protagonista del film Padrenostro, invece, riceverà la medaglia d’oro al Merito Civile alla memoria. Ad assistere ai fatti terribili, anche due testimoni oculari vicini a Noce, ovvero il figlio all’epoca undicenne e la moglie. Quando si svolsero i fatti, il regista Claudio Noce aveva appena due anni e per narrare la storia vera a cui si ispira Padrenostro ha preso spunto dall’esperienza del fratello maggiore.