Cosa lascia Papa Leone XIV al Giubileo dei Giovani 2025: fede, pace, speranza nella risposta dell'incontro cristiano. “Aspirate alla santità, a cose grandi”

COSA “LASCIA” PAPA LEONE XIV AL MILIONE DI GIOVANI CHE LO HANNO SEGUITO A TOR VERGATA

C’è chi parla del milione di persone che hanno assistito alla Veglia e alla Santa Messa a Tor Vergata, chi si sofferma sugli schiamazzi di questa settimana in giro per Roma e chi ancora sul “rave” di alcuni cattolici spagnoli durante la notte tra sabato e domenica: noi, scusate, ma preferiamo concentrarci sulla centralità di quanto Papa Leone XIV ha saputo dire e incarnare davanti ai ragazzi giunti per il Giubileo dei Giovani. Chi nel 2025, in questo preciso contesto storico di bombe, violenze, guerre e meschinità, si sofferma sul valore dell’amicizia, del perdono e della speranza?



E soprattutto, osservando il volto dei giovani che hanno affollato il centro di Roma, il Circo Massimo e poi infine anche la spianata di Tor Vergata, chi davvero riesce a cogliere in maniera profonda il desiderio di felicità che le giovani generazioni ancora dimostrando con la loro vita seppur molto spesso tribolata? Papa Leone XIV con il suo particolare carisma che stiamo imparando a conoscere ha saputo appunto incarnare una “risposta” per questi ragazzi e ragazze: una risposta che non è una dottrina o una ricetta per “vivere bene”, ma è un sostanziale incontro.



Papa Leone XIV porta la croce al Giubileo dei Giovani (ANSA 2025, Vatican Media)

Come ha detto al termine dell’omelia nella Santa Messa di questa mattina, «è l’incontro con il Cristo risorto che cambia la nostra esistenza, che illumina pensieri, affetti e desideri», è solo quell’incontro che può portare alla pace. Alla fine il cristianesimo è “tutto qui”: un incontro con chi non delude né illude mai, con chi risponde alla sete e fame di vita, e che rappresenta l’unica vera speranza di pace nel mondo. In questo incontro, chiede il Papa chiudendo il Giubileo dei Giovani 2025, avviene l’intera conversione cristiana: seguendo l’esempio dei grandi testimoni e santi, il Santo Padre invita i giovani ad «aspirare a cose grandi, alla santità, ovunque siate e non accontentandosi mai di meno».



LA MESSA, L’ANGELUS E I SANTI ACUTIS & FRASSATI: I DISCORSI DEL PAPA AL GIUBILEO DEI GIOVANI 2025

Dal messaggio di speranza ad inizio settimana alla Veglia che ha visto Papa Leone XIV rispondere direttamente a tre domande di altrettanti ragazzi sulla vita di fede nel mondo di oggi, fino all’abbraccio finale oggi con la processione con la croce verso l’altare, l’omelia, la benedizione e il breve Angelus finale: 25 anni dopo San Giovanni Paolo II, è ancora Tor Vergata a raccogliere il milione di giovani ragazzi chiamati come pellegrini a Roma da ogni parte del globo per il Giubileo, che quest’anno “sostituisce” la Giornata Mondiale della Gioventù.

Giubileo dei Giovani, la veglia di preghiera con Papa Leone XIV (ANSA 2025, Angelo Carconi)

Annunciando il prossimo appuntamento della GMG per l’estate 2027 a Seul in Corea del Sud (3-8 agosto 2027, ndr), Papa Leone XIV stamane ha sottolineato in più occasioni la centralità dell’incontro con Cristo che dona speranza, fraternità e amicizia ad un mondo in costante ricerca di bene. Quell’aspirare alla santità e alle “cose grandi” si traduce nella ricerca di cosa è vera felicità per tutti, non solo per i giovani: «la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo o possediamo». Come ripete il Pontefice al Giubileo, è solo nell’orizzonte di carità, pace, umiltà e perdono che si può trovare la felicità più soddisfacente, l’unica che “placa” la sete di verità.

La vera speranza del mondo, per i giovani e non solo, è dunque Gesù: qui Papa Leone XIV cita il compianto San Giovanni Paolo II che proprio al Giubileo dei Giovani nel 2000 a Tor Vergata parlava del Signore come di Colui che accende il desiderio nel cuore dell’uomo «di fare della vostra vita qualcosa di grande», rendendo contemporaneamente pieno il proprio cuore e la società più umana e fraterna.

Il richiamo ai beati – prossimi Santi nella cerimonia di canonizzazione del 7 settembre 2025 Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati è l’invito finale alla grandezza della testimonianza cristiana: «guardate a loro, Non accontentatevi di meno. Allora vedrete crescere ogni giorno, in voi e attorno a voi, la luce del Vangelo».

Con un richiamo all’Angelus per la preghiera contro tutte le guerre, Papa Leone XIV ha chiesto di farsi prossimi ai ragazzi dell’Ucraina e della Striscia di Gaza, ribellandosi contro le logiche maligne del mondo con un messaggio di speranza: «voi ragazzi siete il segno che un altro mondo è possibile», un mondo dove le guerre vengono risolte non dalle armi ma dal dialogo, «un mondo di amicizia che è la strada privilegiata della pace».