Patrizia Reitano, moglie del compianto Mino Reitano, è stata oggi ospite a Domenica In con le figlie Giuseppina e Grazia.
“Oggi sarebbero stati 48 anni di matrimonio”, parte così il ricordo di Patrizia Reitano, moglie di Mino Reitano, a Domenica In. Al suo fianco le figlie Giuseppina e Grazia a fare eco alle sue parole d’amore che valgono come prezioso tributo per un cantautore che ha scritto la storia della musica italiana ma che è stato fondamentale e unico ancor prima come uomo, marito e padre. La moglie del compianto artista parte dal ricordare la bellezza del giorno del matrimonio, una giornata scandita non solo dalla gioia del momento ma anche dall’estremo affetto dimostrato dal pubblico di Mino Reitano.
“Fu impressionante già il momento dell’arrivo in chiesa perchè erano arrivate persone da ovunque, quasi non si riusciva ad entrare. E’ stato qualcosa di meraviglioso, un abbraccio della gente straordinario”. Racconta così Patrizia Reitano il giorno del matrimonio con Mino Reitano, aggiungendo: “Io fui catapultata in poco tempo da una vita normale a una situazione che per me era anomala; con lui al fianco è stato però tutto facile. Poi lui mi chiese di lasciare il lavoro e di restare sempre con lui e così è stato; da allora abbiamo condiviso tutto”.
Patrizia Reitano, la moglie di Mino Reitano a Domenica In: “Mi dissero che mancava una settimana, mi sono sentita morire…”
La bellezza dell’amore tra Mino Reitano e sua moglie Patrizia emerge nel racconto del primo incontro; la donna ricorda ancora perfettamente quell’incrocio di sguardi sulle scale di un hotel: “Lo sento ancora dentro di me, i suoi occhi erano stupendi”. Poi per questioni di lavoro si persero di vista per poi ritrovarsi tempo dopo nonostante una lettera mai ricevuta e una chiamata quasi dettata dal fato prima che il cantautore partisse. “Ci siamo amati tantissimo”.
Con estrema difficoltà Patrizia Reitano ha raccontato degli ultimi giorni del compianto Mino Reitano, quando ormai la malattia non gli lasciava più tanto tempo da vivere. “Il tempo che rimaneva era davvero poco, io quel giorno ebbi un terribile attacco di panico; mi sentivo morire. Quando ti senti dire che manca una settimana… A lui abbiamo raccontato cose non vere, dicendo che le chemio erano a scopo preventivo quasi a schermarlo, per proteggerlo”.