Pierina Paganelli, l'indagine compromessa per sempre? L'ipotesi avanza con l'emergere di "anomalie" investigative come la mancata repertazione di capelli...
L’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli, il cosiddetto “giallo di Rimini”, potrebbe essere compromessa per sempre da errori investigativi, più o meno gravi, capaci di cancellare tracce potenzialmente determinanti per arrivare all’assassino.
È la sinistra ipotesi che si fa strada dopo la scoperta, da parte di Chi l’ha visto? e in particolare del suo inviato Giuseppe Pizzo, di un capello mai repertato sul volto di Pierina Paganelli. Materiale pilifero che resterà di ignota attribuzione perché andato disperso durante l’autopsia.
Ma c’è un’altra “anomalia”, segnalata dalla trasmissione Ore 14, e riguarderebbe la presenza di un secondo capello, dello stesso colore, nero, e medesima lunghezza, anch’esso non analizzato dagli investigatori. Un “pasticcio”, insomma, a cui non si potrà più rimediare.
Ci sono poi un barattolo di sottaceti fotografato sulla scena del crimine, non sottoposto ad esami per sondare l’eventuale presenza di impronte, e il nodo della muffa maturata sugli indumenti di Pirina Paganelli durante il sequestro a fini probatori in costanza di indagini: la cattiva conservazione dei reperti avrebbe prodotto esiti irreversibili come la cancellazione di Dna utile, forse persino quello del killer.
Pierina Paganelli, Manuela Bianchi convocata nuovamente in questura
C’è una novità nell’inchiesta sul delitto di Pierina Paganelli e riguarda un nuovo giro di audizioni in questura a Rimini dove, nei prossimi giorni, tornerà anche la nuora Manuela Bianchi per essere sentita a sit (sommarie informazioni tesimoniali) ancora una volta. La donna, amante dell’unico finora indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, Louis Dassilva, sarà ascoltata dal pm Daniele Paci e questo significa che gli inquirenti ritengono di dover approfondire ulteriormente quanto già acquisito oppure, ipotesi non esclusa, che potrebbe essere emerso qualcosa di interesse investigativo negli ultimi tempi.
Nel frattempo, cresce l’attesa per l’esito dell’incidente probatorio sulla Cam3 della farmacia di via del Ciclamino che, la notte dell’omicidio e in orario immediatamente successivo all’uccisione della 78enne, riprese un soggetto camminare a passo spedito fuori dal condominio.
Louis Dassilva e un vicino di casa che vi si era riconosciuto al 100%, Emanuele Neri, si sono per questo sottoposti ad un esperimento giudiziale sulla camminata avvenuto l’11 febbraio scorso e presto si conoscerà il risultato. Era davvero Louis Dassilva? La Procura di Rimini ritiene di sì, tanto che riterrebbe quelle sequenze una sorta di “prova regina” a carico del 35enne, ma sarà il perito del gip, Sebastiano Battiato, a mettere un punto alla questione con l’analisi del filmato e la comparazione tra l’ignoto soggetto del video e i due protagonisti del test condotto sotto lo stesso occhio elettronico pochi giorni fa.
