Reinhold Messner: “I miei figli? Credo ci siano possibilità di riconciliazione”
Il Re degli Ottomila, Reinhold Messner, sta per compiere ottant’anni. Sulle pagine de La Stampa parla del suo passato e del suo presente, dei suoi progetti futuri e del suo privato: “Non avrei mai pensato di diventare così vecchio. So che a quest’età si invecchia ogni giorno e per tutta la vita ho sempre affrontato sfide e continuo”. Al suo fianco, nel giorno del suo compleanno, ci sarà la moglie Diane ma non i suoi figli, che non hanno mai accettato il nuovo matrimonio del padre: “Credo ci siano possibilità di riconciliazione, so che non è impossibile”, racconta.
Sul Diamir, in Pakistan, Reinhold Messner perse il fratello Gunther, che cercò per giorni, riportando il congelamento delle dita dei piedi: “Un dolore profondo che ho con me. Trent’anni dopo ancora c’era chi sosteneva che avessi rispedito indietro mio fratello alla Rupal. Invenzioni, fantasie, una calunnia spazzata via di ritrovamento dei resti di Gunther in fondo alla parete opposta, quella del Diamir”.
Reinhold Messner: “Viviamo in un mondo sterilizzato”
La montagna, spesso, è matrigna e anche in questi giorni sono stati diversi gli alpinisti che hanno perso la vita, sia sul Monte Rosa che sul Monte Bianco. “Ho letto di quanto accaduto alla coppia morta nella bufera. Non si può resistere a quelle temperature e con quel vento, si sapeva che il vento sarebbe cambiato” dice Reinhold Messner sulle pagine de La Stampa.
Secondo l’esperto alpinista, “viviamo in un mondo sterilizzato, virtuale. Questa lnotananza dalla realtà si scontra con la preparazione dei singoli. Sono allenati in palestra, in falesia, ma non sanno che cos’è la natura selvaggia, l’alta montagna. E poi c’è anche il condizionamento psicologico, pensi che comunque vada hai una salvezza possibile, un elicottero pronto per venirti a prendere se resti in parete”.