Chi è Roberto Calissano, fratello dell'attore morto suicida nel 2021 Paolo: oltre alla depressione, per lui la "colpa" è anche di Matteo Minna
Ospite nella serata di oggi – lunedì 10 novembre 2025 – nella trasmissione “Storie di Sera”, Roberto Calissano tornerà a parlare ancora una volta della triste morte del fratello Paolo, celebre attore che nel 2005 cadde in disgrazia in seguito a una condanna per il decesso di una sua amica e che nel 2021 ha deciso di togliersi la vita: una morte per la quale Roberto Calissano non ha mai avuto alcun dubbio sulle cause, pur ritenendo che qualcosa – anche collateralmente – c’entri pure l’ex amministratore del fratello, Matteo Minna.
Prima di arrivare a Roberto Calissano è utile ricordare che la morte del fratello Paolo risale alla sera del 29 dicembre del 2021: l’attore, infatti, la sera successiva fu trovato – peraltro dallo stesso Minna – morto nel suo letto a causa di quella che più tardi si scoprì essere un’overdose da farmaci tranquillanti, prescritti per curare la sua grave depressione; con Roberto Calissano che recentemente ha raccontato al Corriere che inizialmente non credette al decesso, esortando Minna a fare di tutto per risvegliarlo.
Roberto Calissano: “Mio fratello Paolo si è ucciso per la depressione, ma anche a causa del tradimento di Minna”
Sulla morte di Paolo – dicevamo giù prima – Roberto Calissano non ha mai nutrito alcun dubbio, raccontando nella stessa intervista al Corriere che “cercava la morte” e scelse i farmaci invece che “buttarsi sotto a un treno”: un suicidio che lega – da un lato – alla depressione di cui soffriva a causa di una famiglia che non li ha “mai supportati” e di una carriera tracollato a causa della morte dell’amica nel 2005 per overdose con della droga che Paolo le aveva ceduto; e – dall’altro lato – alla dipendenza dalla droga per la quale “due anni prima lo avevamo [salvato]” miracolosamente dalla morte.
Non solo, perché oltre alla droga e alla depressione, Roberto Calissano è anche certo che una parte di responsabilità – quanto meno morale – sia da imputare all’ex amministratore di sostegno “Matteo Minna [che] ci ha traditi” sottraendo indebitamente (con un processo che è ancora in corso) al fratello circa 500mila euro: un tradimento per il quale Roberto Calissano confessa di sentirsi profondamente in colpa visto che “glielo presentai io” ritenendolo una persona affidabile.