123.498 euro di multa alla Rai per il caso Instagram: Chiara Ferragni mostrò l'account di Amadeus in diretta televisiva

E’ confermata la multa alla Rai per il siparietto avvenuto durante il Festival di Sanremo 2023, quello in cui Chiara Ferragni “sponsorizzò” l’account Instagram del conduttore, Amadeus. Come riferisce il quotidiano online Open, la sentenza è stata pubblicata negli scorsi giorni ed è giunta dopo che il Codacons, una delle associazioni per consumatori più attive d’Italia, aveva presentato una denuncia scritta. Alla fina l’Agcom, l’autorità garante delle telecomunicazioni, ha comminato alla tv pubblica una multa da 123.498 euro per pubblicità occulta alla piattaforma web di proprietà Mark Zuckerberg, nel corso appunto del festival della canzone italiana di due anni fa.



Secondo quanto sostenuto dai giudici, il fatto che la Rai abbia un ruolo di primaria importanza e vista la portata del Festival di Sanremo, non si poteva “trascurare” che nominare continuamente un social network come appunto Instagram, si sarebbe di fatto trasformato nella “promozione dello stesso”, aggiungendo “Come di fatto è accaduto”. Secondo chi ha condannato la Rai sarebbe stato necessario informare il pubblico circa il fatto che si trattava appunto di un contenuto promozionale, così come da disciplina del settore, ma invece ciò non è stato fatto in quanto si trattava di un siparietto (sicuramente preparato prima ma non con l’obiettivo di fare pubblicità ad Instagram ne tanto meno all’account di Amadeus) fra l’ex moglie di Fedez e il conduttore.



MULTA ALLA RAI PER IL CASO INSTAGRAM: L’INIZIALE MULTA DA 300.000 EURO

Come ricorda Open inizialmente la Rai era stata condannata a poco meno di 300.000 euro di multa, suddivisi in due diverse tranche, dopo di che la televisione pubblica aveva fatto ricorso al Tar del Lazio, il tribunale amministrativo, che aveva quindi cancellato la prima sanzione ma confermando la seconda (quella da 123.498 euro). La Rai aveva presentato un ulteriore ricorso per questa seconda sanzione presso il Consiglio di Stato, ma quest’ultimo aveva dato ragione all’Agcom si è scritta la parola fine sulla vicenda.



Secondo i giudici che hanno deciso, a pesare sulla questione è stato anche il fatto che più volte il profilo Instagram di Amadeus sia stato inquadrato dalle telecamere, dando vita a quella che è stata definita una “comunicazione commerciale occulta”. Nella sentenza si legge che, nonostante non vi sia la prova di un rapporto fra colui che ha beneficiato della pubblicità e la Rai (quindi fra Instagram e la televisione pubblica), si è venuto comunque a creare un effetto pubblicitario per lo stesso spazio web fotografico di proprietà di Mark Zuckerberg, e tale situazione, sempre secondo chi scrive “non poteva essere ignorata” da un organismo come appunto la Rai, anche per via della sua natura di operatore del servizio pubblico.

MULTA ALLA RAI PER IL CASO INSTAGRAM: LA VICENDA U POWER

Il consiglio di stato sottolinea inoltre che la pubblicità ad Instagram ha permesso di ottenere alla Rai e al Festival di Sanremo un notevole beneficio dal punto di vista degli spettatori ma anche per quanto riguarda la concessionaria Rai Pubblicità, e infine, allo stesso social network. Viene inoltre sottolineato il ruolo di Chiara Ferragni, una star del social network in questione, che all’epoca dei fatti vantava ben 29 milioni di follower, che ovviamente ha aumentato ancora di più la portata della vicenda.

Per i giudici la sanzione comminata alla Rai appare “coerente e proporzionata” alla violazione, sentenziando quindi in via definitiva la multa dell’Agcom. Ricordiamo che il festival di Sanremo di Amadeus ha vissuto un altro episodio controverso (nel 2024), quello riguardante le scarpe di John Travolta, sponsor di U Power. In quel caso l’Agcom aveva comminato una multa di 206mila euro sempre per pubblicità occulta, avendo fatto esibire l’attore americano (testimonial del marchio di calzature monzesi), senza specificare che si trattasse di una pubblicità. Due episodi molto controversi che sono costati alla Rai circa 330mila euro, una cifra senza dubbio non indifferente tenendo conto che si tratta di soldi pubblici.