Satanisti: in 800 a Boston per il SatanCon/ Dagospia: “Ma è la fiera degli LGBT”

- Lorenzo Drigo

Satanisti: a Boston si è tenuto il SatanCon, il più grande raduno della storia del Satanic Temple. Dagospia, però, racconta come la maggior parte degli adepti fanno parte della comunità LGBT

Idolo satanista La statua sotto accusa, foto da Twitter

Il Satanic Temple americano, il più importante tempio che raccoglie i satanisti di tutto il mondo, nei giorni scorsi ha organizzato il più grande raduno della sua storia, a Boston. Riconosciuta ufficialmente come religione dal governo degli Stati Uniti, con ministeri e congregazioni in tutte le parti del mondo tra Europa ed Australia, ha attirato a Boston oltre 800 persone per quella chiamata, SatanCon, la convention che si è conclusa a fine aprile.

Complessivamente, il raduno dei satanisti si presentava, effettivamente, come una fiera di adepti di Lucifero. Il quotidiano italiano Dagospia racconta, per esempio, che le stanze erano illuminate da candele o neon colorati, spesso viola, ed il centro del SatanCon era l’altare sormontato da un pentagramma bianco, davanti al quale si è tenuta la cerimonia di “non battesimo”. In questa, i partecipanti, che per l’occasione indossavano mantelli e cappucci ampi, oltre che maschere e mascherine, rifiutavano i simboli e i riti delle religioni classiche, accogliendo il culto dei satanisti, non prima di aver strappato alcune pagine della Bibbia, simbolo per eccellenza dell’oppressione.

Dagospia: “Satanisti o esponenti LGBT?”

Eppure, se almeno visivamente i satanisti sembravano degli adoratori pronti a venerare eternamente Lucifero, ambendo a raggiungere il suo Inferno, la realtà appurata dallo stesso Dagospia è ben diversa. Per esempio, la maggior parte degli adepti ha chiaramente detto di non credere in nessuno dei due, e di vederli solamente come una metafora per mettere in discussione l’ordine costituito e l’autorità riconosciuta.

Le croci capovolte tra i membri satanisti del SatanCon non mancavano di certo, talvolta tatuate, altre volte cucite sugli abiti ed utilizzate per celebrare i matrimoni durante la stessa convention. Tra gli oltre 800 partecipanti, racconta il giornale, c’erano politici locali, medici, ingegneri, artisti, finanzieri, terapisti e più o meno ogni professionista immaginabile, e la cosa singolare è che la stragrande maggioranza di loro erano anche appartenenti alla comunità LGBT. E lo racconta anche Dex Desjardins, portavoce del tempo dei satanisti, loro combattono “l’oppressione delle persone e delle donne LGBTQ, e anche della comunità BIPOC  (neri, indigeni e persone di colore, ndr), e praticamente chiunque sia cresciuto con traumi religiosi”.







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