IL CALO DEL “CAMPO PROGRESSISTA”, LA TENUTA DEL CENTRODESTRA E LA ‘RESISTENZA’ DI MELONI: I NUOVI SONDAGGI POLITICI DEL TERMOMETRO
La fiducia dell’elettorato nel Governo Meloni è il punto di continuità ormai di quasi tutti i sondaggi politici di questo inizio 2025: la convinzione dell’ottimo posizionamento in politica estera (a fianco dell’Ucraina, con la voce grossa in Europa e in primissima fila nel novero di alleanze della nuova Presidenza americana) si unisce ad un consenso comunque stabile anche per i temi più ingenti di politica interna. Il Centrodestra a Palazzo Chigi da poco più di 2 anni convince ancora gli italiani, o almeno, così si evince dai sondaggi politici presentati dal Termometro Politico con interviste tra il 21 e il 23 gennaio scorsi.
Se si guarda esclusivamente al consenso per la Presidente del Consiglio, al di là delle decisioni importanti che dovrà prendere a breve (caso Santanché, l’ingarbugliato caso Almasri e le prossime riforme in agenda), il dato di fiducia espresso dagli elettori intervistati del Termometro è ancora molto alto: un complessivo 43% di ottima fiducia, un 9% di incertezza e un 47% di bocciatura del suo operato, dati in tendenza con altri sondaggi politici di questo inizio anno. Sui partiti invece si può registrare un generale calo (ancora una volta negli ultimi due mesi) delle forze progressiste: al netto della tenuta generale del Pd di Elly Schlein, il “campo largo” al momento non riesce ancora a competere col Centrodestra di Governo.
Fratelli d’Italia di Meloni al 29,5% allunga nuovamente sul Partito Democratico, con un distacco a “forza 7” che vede il 29,55 per FdI e solo il 22,6% per i Dem al loro interno in forte discussione tra le componenti più riformiste-cattoliche e quelle invece socialiste-radicali: il M5s di Giuseppe Conte al 10,9% cala ancora e vede avvicinarsi la Lega di Salvini all’8,8%, appena davanti di qualche “zero virgola” all’alleato Tajani con Forza Italia. A chiudere i sondaggi politici sui partiti del Termometro troviamo un 6,5% dell’Alleanza Verdi-Sinistra che sebbene in lieve calo ancora resiste, diversamente da quanto combinano Azione di Calenda al 2,9% e Italia Viva di Renzi appena sopra quota 2% (cifra “pareggiata” a fatica da PiùEuropa). La lista di Michele Santoro all’1,3% prende gli stessi voti della lista di Marco Rizzo, mentre il Noi Moderati di Lupi questa settimana non va oltre l’1,2%.
PER IL 48% DEGLI ITALIANI È GIUSTA L’ABOLIZIONE DELLO IUS SOLI FIRMATA DA TRUMP NEGLI USA
Inutile negare che la politica interna italiana sia stata ben poco “discussa” e chiacchierata negli ultimi giorni dominati da una figura bionda piuttosto controversa e divisiva che arriva d’Oltreoceano che si è appena insediata alla Casa Bianca come 47esimo Presidente degli Stati Uniti. I sondaggi politici del Termometro provano a valutare cosa gli italiani abbiano trattenuto dei primi giorni di amministrazione Trump, specie per i primi 100 decreti firmati appena poche ore dopo l’insediamento del 20 gennaio 2025.
Resta una fiducia importante nei buoni rapporti che l’Italia di Meloni intrattiene con il Presidente americano (più del 35% valuta molto positivamente le conseguenze che potrebbe avere questa rinnovata alleanza), mentre meno di buon occhio vengono viste i progetti “espansionistici” su Panama, Groenlandia e Canada (solo il 10,9% dà piena ragione a Trump). Dato invece interessante, con discussione nettamente aperta, l’ordine esecutivo siglato dal nuovo Commander in Chief sull’abolizione dello Ius soli in America, per contrastare gli arrivi degli immigrati irregolari alla frontiera sud: il 31,1% degli intervistati nei sondaggi politici di questa settimana considera un argomento ragionevole quello di Donald Trump contro l’immigrazione clandestina, il 17,5% ritiene comunque sensato impedire una pratica, quella dello Ius soli, che aveva senso secoli fa ma che ora potrebbe essere fermata. Il 18% invece ritiene che sia un bene per l’economia e la demografia USA il ricorso allo Ius soli, con il 31% invece convinto che l’argomentazione di Trump mascheri sue posizione xenofoba e razzista.