Negli ultimi sondaggi politici prodotti da Swg per La7 si registra una “leggera” frenata per la Lega di Matteo Salvini dopo il caso-Carola e dopo l’ennesima emergenza migranti: il Carroccio resta comunque il primo partito con il 37,5%, mentre flette ancora il Movimento 5 Stelle che non riesce ad uscire dalla spirale involutiva che lo relega al 17,4%. Per il Pd la crescita non è che sia delle migliori, con il 22,4% registrato nel nuovo sondaggio stilato per il tg di Enrico Mentana: e la Sinistra? Se ne parla sempre poco, ma i dati elettorali sono impietosi: il partito che riunisce gli ex Sel, Articolo 1-Mdp e Rifondazione Comunista non va oltre all’1,7% nonostante l’impegno a bordo della Sea Watch del suo leader Nicola Fratoianni. Fanno meglio +Europa con Italia in Comune al 2,9% su base nazionale, o i Verdi al 2,4%: per finire, la crisi di Forza Italia non si placa con Berlusconi che non va oltre il 6,8%, di pochissimo avanti a Giorgia Meloni e al suo Fratelli d’Italia ormai stabilmente sopra il 6%.
TERMOMETRO (5 LUGLIO): AUTOSTRADE, SCONTRO LEGA-M5S
È difficile come sempre “incasellare” uomini e partiti ma se si osservano gli ultimi sondaggi politici di Termometro in merito alla situazione delicata di Autostrade per l’Italia, arrivare a definire la Lega il partito dei “privati” e il M5s quello dello “statalismo” forse non andiamo molto lontano dalla realtà. È stato chiesto in una delle domande del sondaggio se l’elettore intervistato fosse soddisfatto della gestione di Autostrade da parte di Atlantia (famiglia Benetton) e in generale dei privati che gestiscono la rete autostradale da nord a sud e se lo Stato secondo lui non farebbe meglio: il 38,5% si schiera con Di Maio e il M5s e replica «Se le gestisse lo Stato i prezzi sarebbero certamente più bassi, meglio tornare alla gestione statale». Il 14,9% sostiene invece che la preferenza sulla gestione dello Stato vi è a prescindere, anche se si dovesse pagare di più. Il 33,2% invece si dimostra più “leghista” e in generale contro lo statalismo dirigista che vorrebbe, dopo la tragedia del Ponte Morandi, rimettere in mano allo Stato la gestione di tutte le Autostrade: «Non sono soddisfatto, ma se fossero di nuovo gestite dallo Stato sarebbe ancora peggio, quindi malgrado tutto meglio i privati» rispondono gli elettori, mentre solo un 3,8% afferma «Sono soddisfatto, chi gestisce adesso le autostrade sta facendo bene e i pedaggi hanno il giusto prezzo».
BIDIMEDIA (LUGLIO): LE INTENZIONI DI VOTO
Gli ultimi sondaggi politici stilati da Bidimedia sono in leggera controtendenza rispetto alle altre analisi viste in questi giorni, tenendo la Lega di Salvini a livelli più “bassi” – pur sempre in testa al 35%, livelli altissimi comunque rispetto alla storia del Carroccio – e in generale con un minore credito dato dagli elettori a tutti i partiti, nessuno escluso. Il Pd infatti non va oltre al 23,5%, Di Maio invece prosegue nel momento di stallo-crisi del suo Movimento, non supera il 18,1% su scala nazionale. Resta dunque Salvini ancora il vero dominus della politica italiana, con i consensi personali e di partito che crescono con l’avanzare dei tanti casi “mediatici” sull’immigrazione, dalla Sea Watch alla Alex passando per la Alan Kurdi e tutte le Ong che hanno giurato “battaglia” contro il Ministro dell’Interno. Per il resto del Centrodestra, Meloni e Berlusconi continuano la battaglia per il secondo “posto” all’interno della coalizione dietro al Carroccio: la crisi di Forza Italia non ha confini e il 6,3% viene addirittura superato da Fratelli d’Italia al 6,8% di consenso. Gli altri partiti segnano un 2,7% per +Europa, 2,5% per Europa Verde e 1,9% per la Sinistra, tutti dati in tendenza maggiore rispetto alla media degli altri sondaggi politici nazionali.
TERMOMETRO (5 LUGLIO): RDC E OCCUPAZIONE
Da Bidimedia a Termometro Politico, l’analisi dei sondaggi politici sull’attuale situazione dei partiti e del Parlamento al momento segna sempre la Lega come punto di confronto e paragone per tutti gli altri: questo anche perché i diretti concorrenti-rivali, il Movimento 5 Stelle non trova il modo al momento di risalire nei consensi e di recuperare quel 34% che aveva guadagnato nelle Elezioni Politiche 2018. Tra i motivi vi è sicuramente il non decollo del Reddito di Cittadinanza, contestato da tanti soprattutto dagli elettori leghisti, di centrodestra e anche in parte di sinistra. Per il 56% degli elettori, il RdC non sta funzionando e i soldi pubblici stanno venendo sprecati inutilmente perché «non vi è reale incentivo alla ricerca del lavoro», mentre solo il 25% appoggia la misura M5s spiegandola così «i più poveri avevano bisogno di un sostegno finanziario». I nuovi dati sull’occupazione (rapporto Istat di fine giugno, ndr) che per una volta hanno segnato un segno positivo sono l’ultima domanda fatta dai sondaggi Termometro agli elettori intervistati: ebbene, per il 29,6% rappresentanti un ottimo viatico imputabile al Governo «sta ottenendo risultati», ma per il 38% il dato positivo non basta ancora per invertire la rotta della crisi.