Il caso del teatro Gaîté Lyrique di Parigi è finito sulle pagine di mezzo mondo, arrivando anche in Italia. Si tratta di un centro della cultura e dello spettacolo parigino, il cuore della Francia, che da un mese a questa parte è stato costretto a chiudere i battenti. Se infatti ci si reca presso lo stesso teatro della Ville Lumiere si troverà il cartello “annullato”, visto che tutti gli spettacoli in programma sono stati appunti annullati e posticipati a data da destinarsi.
Ma cosa è successo? Tutto è iniziato lo scorso 10 dicembre 2024, come sottolinea il quotidiano Il Giornale attraverso il proprio sito web, quando è stato organizzato un evento con tema l’accoglienza dei rifugiati in Francia. Fu uno spettacolo dedicato agli immigrati e essendo per loro furono invitati, a titolo completamente gratuito, centinaia di persone proveniente dall’Africa. Fra questi vi erano personalità di spicco come ad esempio professori e accademici di università, ma anche attivisti per l’accoglienza e funzionari della Croce Rossa.
TEATRO DI PARIGI OCCUPATO DAI MIGRANTI: COSA STA SUCCEDENDO
Peccato però che quando sia calato il sipario e lo spettacolo al teatro Gaite Lyrique si sia concluso, i migranti invece di lasciare l’edificio come tutti gli altri, hanno ben pensato di restare nello stabile, occupandolo. Il paradosso è che l’edificio che li aveva invitati per una serata a loro dedicata, ora rischia la bancarotta, visto che non essendoci più alcuno spettacolo in programma, non può ovviamente guadagnare.
Il quotidiano Il Giornale sottolinea che i migranti provengono principalmente da colonie francesi situate nella zona a ovest dell’Africa, e questi, nonostante inviti vari, anche piuttosto espliciti, si sono rifiutati di lasciare l’edificio. Ma non finisce qui, perchè evidentemente si è sparsa la voce, e il numero di migranti è aumentato con il passare dei giorni, visto che dagli iniziali 250 oggi siamo arrivati a circa 300.
TEATRO DI PARIGI OCCUPATO DAI MIGRANTI: LA REAZIONE DELLA DIREZIONE
Il paradosso è che la direzione del teatro, nonostante sia di fatto ad un passo dal fallimento, continui a difendere gli occupanti, precisando che sarebbe “impensabile” cacciarli in pieno inverno, non avendo un post stabile dove stare, un tetto sopra la testa. La Prefettura si è ovviamente schierata contro l’occupazione, definendolo un atto illecito, ma il teatro ha comunque ricordato che quella di chiedere un tetto è una richiesta legittima.
Il teatro fa inoltre sapere che gli stessi migranti che hanno occupato l’edificio stanno dormendo in degli “spazi inadatti”, ma anche in condizioni igieniche precarie, di conseguenza possono continuare ad occupare. Il teatro è diventato da giorni una sorta di zona franca, e il quotidiano francese Le Figaro ha fatto sapere che non si può accedere allo stesso, neanche i giornalisti possono farlo, così come voluto dalla dirigenza dello stesso edificio. Cosa succederà, nessuno sa dirlo, certo è che l’operato del teatro appare quanto meno discutibile anche se per una causa nobile.
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